Un’auto cinese ha stabilito un record eccezionale, toccando un’autonomia di oltre 2.000 km. Andiamo a scoprire i dettagli dell’impresa.
Il mondo delle quattro ruote si sta evolvendo sviluppando tecnologie sempre più raffinate, frutto di enormi investimenti da parte dei vari brand in ricerca e sviluppo. La Cina sta diventando ormai il punto di riferimento sul fronte dell’elettrico, settore nel quale ha ormai acquisito un enorme vantaggio tecnico nei confronti dell’Europa e persino dell’America. Non è un caso che il paese del Dragone sia l’unico in cui è ormai stata raggiunta la parità di prezzo tra BEV, termiche ed ibride.
Inoltre, l’efficienza di queste vetture ha raggiunto dei livelli mai visti in precedenza, come nel caso di cui vi stiamo per parlare. Pensate che un’auto Plug-In Hybrid cinese ha percorso ben più di 2.000 km senza dover rifornire o effettuare una ricarica, un risultato che fischiare le orecchie e non poco ai rappresentanti della concorrenza. Un’impresa di questo tipo non può che preoccupare le rivali, che dovranno faticare e non poco per mettersi al pari. Andiamo a scoprire i particolari di questo test pienamente superato.
Auto, che risultato per la Roewe D7 DMH
La Cina è sempre più al vertice sul fronte dell’elettrificazione, come dimostra questa prova svolta da un’auto Plug-In Hybrid. La Roewe D7 DMH ha percorso 2.208 km senza dover rifornire o effettuare ricariche, un primato mai raggiunto da nessuno. Roewe è un’azienda di proprietà del colosso cinese SAIC, ed ha messo in mostra tutte le sue capacità in questi giorni.
Il percorso effettuato non era pianeggiante e composto da sole strade asfaltate, ma ha firmato questo record su strade ghiacciate, innevate, passando anche per terra ed asfalti bagnate, con 1.600 metri di dislivello. Importante sottolineare che le temperature siano arrivate sino a -8 gradi, condizione che, di solito, mette in seria difficoltà le batterie, diminuendo la loro autonomia. Dunque, siamo di fronte ad una vera e propria impresa che testimonia il grande potenziale dell’industria cinese, che potrebbe seriamente mettere una pezza, in futuro, anche al problema dell’autonomia generale delle full electric. I passi da gigante sono evidenti.