Iveco è il brand più noto in assoluto in termini di mezzi pesanti, ed ora vi sveleremo chi si occupa di produrre i suoi motori. Ecco i dettagli.
Nel 1975, inquinanti di Torino, nacque una delle aziende più famose in tutto il mondo per quanto riguarda la produzione dei mezzi pesanti, e ci stiamo riferendo alla nostra Iveco, un vero e proprio orgoglio italiano. Essa è parte di Iveco Group ed è specializzata nella produzione di veicoli commerciali, soprattutto camion, ma non vanno dimenticati i van, gli autobus e molto altro ancora, venduti in ogni angolo del mondo.
Per la precisione, si occupa di progettare e costruire sia i mezzi leggeri, ma anche e soprattutto quelli medi e pesanti, oltre che mezzi da cava e da cantieri, ed autobus urbani ed interurbani. Nacque ben 49 anni fa dalla fusione di marchi italiani, francesi e tedeschi. Al giorno d’oggi, Iveco ha impianti di produzione in Europa, in Cina, in Russia, in Australia, in Argentina ed in Brasile, ed è presente in ben 160 paesi. inoltre, ha 5.000 punti vendita ed assistenza, e pare che la produzione annua sia di circa 150.000 veicoli commerciali in tutto il pianeta. Il fatturato parla per l’azienda, visto che è di circa 10 miliardi di euro ogni anno.
Iveco, ecco la verità sui suoi motori
L’Iveco è dunque una realtà molto solida, ed ora è arrivato il momento di andare ad analizzare l’argomento che più ci interessa al giorno d’oggi. I mezzi pesanti devono essere spinti da motori che possano essere molto potenti e soprattutto affidabili, in grado di resistere per centinaia di migliaia di chilometri e di compiere tratte massacranti. Il primo di gennaio del 2011 è nata la FIAT Industrial che comprendeva diverse società, ma Iveco oggi si è separato ed ha introdotto un nuovo logo, con tanti motori nuovi.
Sappiamo che la nuova gamma di propulsori, al giorno d’oggi, ha potenze molto importanti, sino a 1.765 kW per spingere al massimo sia i mezzi pesanti che anche quelli agricoli. Iveco produce in autonomia i propri motori e sta lottando per diminuire l’inquinamento, con il 40% dei motori che sono destinati ai veicoli commerciali, il resto all’open market. Di certo, si tratta di propulsori davvero estremi, che hanno il compito di rispondere ad esigenze molto precise. Il brand italiano, orgoglio tricolore nel mondo, è impegnato in tanti fronti ed è al top su tutto.