Il SUV Purosangue sta spopolando ed è apprezzato, principalmente, per la potenza e il sound unico del motore V12. In America anni prima venne creata la Jerrarri.
Gli americani in quanto a fantasia e passione per i motori non sono secondi a nessuno. Amano le auto che fanno rumore e che scattano come fulmini nei quarti di miglio. L’accelerazione da 0 a 100 km/h è diventata una religione anche nel settore delle vetture a ruote alte. Molto del merito va a top brand che hanno puntato su veicolo all terrain in grado di trasmettere anche entusiasmanti emozioni alla guida.
Il SUV Purosangue è stato il primo mezzo a ruote alte della storia del Cavallino Rampante. Molti anni prima della presentazione del mastodontico FUV della Casa modenese, la Jerrari ha fatto la storia. Anticipando lo stile delle Brabus G, delle Trackhawk, delle Durango e dei potenti SUV moderni, la Wagoneer della Jeep adottò un cuore Ferrari sotto il cofano. La storia merita di essere raccontata perché i protagonisti furono dei pionieri.
Bill Harrah, imprenditore di grande successo nel settore del gioco d’azzardo, aveva una passione sfrenata per i motori. Desiderava una vettura a trazione integrale che potesse combinare performance di altissimo profilo al comfort di una Wagonneer. La sua passione per la velocità lo spinse a rivolgersi a un’azienda italiana per farsi costruire un’automobile su misura. Enzo Ferrari rimase scandalizzato dalla richiesta del ricco americano e non volle dare credito all’idea di Harrah. Quest’ultimo, in realtà, anticipò di 50 anni i futuri programmi del Cavallino Rampante.
La curiosa creazione della Jerrari
L’imprenditore americano decise di fare tutto da sé, montando un motore V12 Ferrari in una Jeep Wagoneer del 1969. Harrah aveva imbullonato l’intera parte anteriore della vettura sportiva sulla carrozzeria della Jeep e il risultato finale non fu da esposizione. La Jeep dovette essere allungata per far spazio al V12, anche se il propulsore modenese aveva una cilindrata inferiore rispetto al motore installato originariamente dalla American Motors Corporation.
Dodici cilindri sono il 50% in più di un classico otto cilindri americano e il sound era la cosa migliore della vettura. Il collezionista si procurò due radiatori per elicotteri per mantenere l’olio a temperature di esercizio e li posizionò davanti ai parafanghi interni, appena dietro i gruppi ottici. Il risultato finale era discutibile sul piano estetico come vedrete in alto nel video del canale YouTube Jay Leno’s Garage. Ora lasciamo parlare le immagini.