Il Governo si è sempre opposto allo stop voluto dall’Europa ai modelli benzina e diesel. Giorgia Meloni ha ribadito la sua posizione.
Gira che ti rigira, il tema è sempre quello, ovvero la ricerca di neutralità e di energie sostenibili per mandare avanti il settore automotive in futuro. Il Governo italiano è sempre stato molto chiaro sull’argomento, e considera una completa follia la volontà dell’Europa di bandire i motori termici, come la stessa premier Giorgia Meloni ha ribadito in questi giorni. Anche il Ministro Matteo Salvini è da sempre in prima fila contro il dominio delle auto elettriche, che al momento, è solo un’idea ben lontana dalla realtà.
Infatti, le BEV non riescono a crescere sul fronte delle immatricolazioni, anzi, si registrano anche dei passi indietro in molte parti d’Europa. In Italia c’è una quota di mercato che potremmo definire misera, visto che non si schioda dal 4%, e di questo passo, con i prezzi delle elettriche che non accennano a diminuire, sarà molto difficile pensare che qualcosa cambi. Giorgia Meloni è stata molto chiara in tal senso, facendo intendere che si debbano trovare strade alternative alle emissioni zero.
Meloni, ecco il parere sul futuro della mobilità
In occasione delle recenti comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Europeo, Giorgia Meloni ha parlato di quella che è la situazione relativa al settore automotive, affermando: “Si deve avere il coraggio di riaprire la partita e perseguire la strada della neutralità ecologica, sostenendo filiere come quella dei biocarburanti, in cui l’Italia e l’Europa possono farla da protagonisti“. Di recente, anche Ursula von Der Leyen, Presidente della Commissione Europa, ha aperto agli e-fuels, consapevole di quanto la strada sia in salita per le auto elettriche, che non fanno i passi in avanti sperati. Il tempo, come sappiamo, inizia a stringere, e nel 2026 è previsto un tavolo intermedio in vista del ban ai motori termici, al momento fissato al 2035.
Giorgia Meloni ha poi aggiunto: “Dobbiamo porci la questione di come finanziare gli investimenti verso un settore automotive che possa essere più pulito e di come sostenere l’innovazione, oltre ad una sempre maggiore autonomia strategica. Occorre costituire catene del valore europeo per non consegnarci a nuove e pericolose dipendenze“. Il riferimento della premier è chiaramente rivolto alla Cina, un paese che sul fronte delle auto elettriche ha un chiaro vantaggio su tutti gli altri. Dunque, la salvezza per i motori termici, al giorno d’oggi, passa dai carburanti sostenibili.