I tecnici della Ferrari hanno iniziato a progettare la F80 già nel 2004. Vi spieghiamo come è stato sviluppato uno dei veicoli più performanti al mondo.
Quando la Ferrari presenta una nuova hypercar le attenzioni dei rivali sono massime. La curiosità è nata già dal nome che rimanda all’iconica F40. Numero raddoppiato e focus verso un futuro in cui la Casa modenese sarà protagonista persino nel settore dell’elettrico e magari nel WEC con la tecnologia a idrogeno.
La F80 ha tratto origine dalle caratteristiche tecniche della F430. Quest’ultima ha rappresentato l’inizio di una nuova era per la Casa modenese. Oggi si può anche trovare su eBay a cifre alla portata e andrebbe acquistata perché è stata l’ultima Ferrari a motore centrale con cambio manuale, progenitrice della potente 458. La F430 rispetto alla 360 Modena ha presentato un nuovo approccio alla dinamica del veicolo, ponendo le basi alla creazione di bolidi come la nuova Ferrari F80.
La F430, infatti, venne presentata con la grande novità del differenziale posteriore elettronico, che poteva modificare drasticamente le caratteristiche di maneggevolezza della berlinetta. Fu la prima ad essere dotata del manettino che sul volante consentiva di settare l’auto in base alle diverse esigenze del guidatore. Era già possibile gestire il bloccaggio del differenziale, insieme alla mappatura dell’acceleratore del motore, la rigidità degli ammortizzatori, l’intervento del controllo di trazione e stabilità e, sulle F430 con cambio al volante, anche le impostazioni della trasmissione.
Con la F430, la Ferrari ha messo le basi per una evoluzione tecnica che ha stravolto l’intera gamma del Cavallino. Negli ultimi 20 anni hanno debuttato supercar che hanno ulteriormente aiutato i tecnici a capire l’evoluzione di un mostro. La 458 Speciale ha goduto del Side-Slip Angle Control (SSC), un algoritmo che calcola l’angolo di imbardata in tempo reale e regola la coppia del motore e il bloccaggio del differenziale elettronico per un piacere di guida estremo.
Il successivo passaggio è avvenuto con la SF90 Stradale. La prima ibrida del listino della Casa modenese ha evoluto il concetto del manettino nell’e-manettino, innalzando al massimo le performance della Rossa. Con il SUV Purosangue la Ferrari ha adottato un sistema di sospensioni attive basato sugli ammortizzatori True Active Spool Valve (TASV) della Multimatic. La F80 ha ricevuto in dote tutte le migliorie tecniche top degli ultimi 20 anni arrivando alla creazione del V6 con due turbocompressori elettrici più potente della storia della Ferrari.
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