In questa corsa all’oro elettrico, c’è chi ha capito che occorre volgere lo sguardo al passato e puntare su altre fonti ecologiche.
L’industria dell’Automotive si è lanciata in una nuova era senza rendersi contro del patrimonio immenso che lasciava dietro di sé. I puristi delle quattro ruote continuano ad amare i motori termici tradizionali e non hanno nessuna intenzione di investire nell’acquisto di un’auto elettrica che non regge il mercato e ha bisogno di tempi di ricarica biblici.
Chi, per una vita, si è abituato a fare il pieno in pochi secondi non accetterà di buon grado le ore di attesa per la ricarica di una EV. I prezzi proibitivi di acquisto e quelli sempre più elevati dell’elettricità non hanno invogliato nemmeno i milionari progressisti. Così si spiega la crisi in cui è piombato il mercato dell’auto 2.0. Non se la passano bene nemmeno i vecchi proprietari di auto a benzina e diesel che spendono cifre sempre impegnative ai distributori. La crisi economica ha condizionato una situazione già piuttosto critica. I rincari nel periodo della pandemia da Covid-19, acuiti in seguito alla invasione russa in Ucraina, ha determinato la necessità di trovare una soluzione low cost.
Ai tempi dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, benzina e diesel sfondarono il muro dei 2 euro al litro, rendendo la vita degli automobilisti italiani un vero inferno. Il Governo decise di limitare l’emergenza con soluzioni tampone sulle accise che non hanno fatto altro che rendere ancora più schizofrenica l’oscillazione dei costi. Negli ultimi tempi si sono registrati continui alti e bassi che hanno portato in tanti a scegliere di vendere, a malincuore, la propria auto a benzina e diesel e guardarsi intorno alla ricerca di novità.
Per coloro che hanno le possibilità economiche di acquistare un’auto moderna ibrida, vi sono delle soluzioni straordinarie. La Toyota Prius, ad esempio, ha dei consumi che pochissime altre vetture nella storia dell’industria delle quattro ruote possono vantare. Molte case produttrici stanno riscoprendo il GPL, puntando su una gamma allargata di veicoli low cost. Il successo della Dacia docet.
Va tenuto d’occhio anche il ribasso del metano. Dopo essere schizzato alle stelle durante il periodo della pandemia, ora il prezzo è sceso in media a 1,348 €/kg. E’ tornato ad essere conveniente e ha molti vantaggi. I costruttori non ne fanno più tantissime. Sul piano ambientale il metano è molto più ecologico rispetto a benzina e diesel. Inoltre, anche sotto il profilo dei consumi permette un risparmio notevole, ed in un momento di crisi, un fattore simile può fare una molta differenza.
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