Se vi avessero detto che un giorno le biciclette sarebbero andate ad idrogeno, probabilmente, non avreste creduto nemmeno a un campione del mondo come Cipollini.
E’ arrivata una soluzione rivoluzionaria per le biciclette, seguendo il principio delle nuove auto ad idrogeno. Avrete una Toyota Mirai sotto la vostra sella? In parte sì, scopriamo come funziona questa soluzione che potrebbe avere delle implicazioni sull’ambiente enorme.
La mobilità urbana si sta evolvendo a grande velocità. I costi di una E-bike variano in base alle qualità del mezzo e della batteria. Le E-bike possono anche essere proibitivi per coloro che sono abituati alle tradizionali biciclette. Nonostante i prezzi superiore le biciclette elettriche hanno fatto breccia nel cuore degli italiani, giovani e meno giovani. In Europa la diffusione è diventata totale con il lancio della bicicletta con soluzioni smart. Un’altra novità è rappresentata da Freebeat, un’idea che migliorerà la vostra salute.
L’arrivo della prima bicicletta ibrida
La startup svizzera HydroRide ha svelato una soluzione che potrebbe pensionare in un colpo solo le classiche E-bike. A differenza delle auto la produzione dell’idrogeno avverrebbe, direttamente, a casa. Basta un semplice apparecchio che consente di trasformare l’acqua in energia pulita. Questo generatore compatto lavora per 5/6 ore, convertendo 200 ml di acqua purificata in 20 grammi di idrogeno. L’energia necessaria per questo processo proviene dalla rete elettrica di casa, con la possibilità di integrare pannelli solari per un approccio ancora più green.
L’idrogeno viene tenuto in un contenitore di circa 25 cm. Questa bottiglia magica si inserisce facilmente nel telaio della bicicletta, alimentando una cella a combustibile da 550 watt. L’autonomia sarà di circa 60 km, sufficiente per i principali trasporti urbani. In caso di esaurimento della carica basterà sostituire il contenitore in meno di 10 secondi.
La gamma di biciclette HydroRide prevede modelli per ogni esigenza: una versione compatta per l’uso urbano, una standard per tragitti più lunghi e persino un modello pieghevole per chi ha bisogno di estrema praticità in ogni contesto. Tutti i mezzi vantano un motore nel mozzo posteriore che le spinge fino a 22 km/h, ideali per una mobilità nel tessuto cittadino nella realtà più caotica. La tecnologia rappresenta un balzo in avanti notevole rispetto alle tradizionali E-bike. La soluzione offre efficienza e un impatto ambientale, veramente green. In un mondo sempre più flessibile l’idea potrebbe spazzare via la concezione moderna di bici.