L’Automotive è piombato in una crisi senza precedenti a causa delle imposizione europee sull’elettrico e tutte le limitazioni che stanno mandando in tilt gli appassionati.
In sede europea si è trattato l’automobilista come un utente disamorato dal proprio fedele bene mobile a quattro ruote. In realtà in Italia, dopo l’acquisto della casa, il secondo mattone dell’esistenza è rappresentato dalla spesa per una bella automobile. Obbligando i clienti a scegliere l’elettrico si è creata una contrazione del mercato.
Grande protagonista di questa escalation è il Gruppo Volkswagen. Tutto è nato con il caso dieselgate che ha gettato ombre sull’operato dei tecnici di Wolfsburg e, in particolare, sui motori diesel. Per ripulire la propria immagine corrotta il brand teutonico, in cui rientrano Audi, SEAT, Skoda, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Ducati, Volkswagen Veicoli Commerciali, Scania e MAN, oltre alle vetture VW, ha deciso di puntare ad una gamma di vetture elettriche.
Nei piani dei vertici del Gruppo VW c’era l’idea che la ID.3 avrebbe potuto soppiantare la Golf, avendo un impatto sulla mobilità 2.0, paragonabile a quello dell’iconico Maggiolino. Nulla di più sbagliato e i prezzi proibitivi della gamma elettrica non hanno fatto altro che rendere ancora più evidente che i clienti VW non sono pronti a questo cambio d’approccio epocale. Rinunciare al sound, ad un piacere di guida collaudato di auto termiche, a tutte le caratteristiche di una classica vettura Volkswagen non è accettabile. Persino i progressisti green hanno avuto delle perplessità sulle EV.
L’ombra della crisi nel Gruppo Volkswagen
Il colosso tedesco potrebbe presto chiudere diversi impianti. Il piano prevede di tagliare 10 miliardi di euro di costi entro il 2026. Secondo quanto è emerso sulla stampa tedesca, ci sarebbe un disavanzo di 2/3 miliardi di euro per l’anno in corso. Si tratterebbe di un estremo tentativo di sopravvivenza alla transizione verso le auto elettriche che sta andando avanti più lentamente rispetto ai piani. I progetti non stanno andando bene nemmeno alla SEAT.
Volkswagen vanta 650.000 lavoratori in tutto il mondo, di cui quasi 300.000 solo in Germania. Gli stabilimenti di Osnabrück e Dresda potrebbero essere chiusi. Gli ultimi piani del Gruppo Volkswagen per ulteriori tagli seguiranno un annuncio a luglio in cui si parlava la possibilità che il sito di Bruxelles dove si produce l’Audi Q8 e-tron potesse essere serrato. Si potrebbe arrivare ad una forte riduzione del personale. Volkswagen potrebbe rompere il patto stipulato nel 1994 con i sindacati, per congelare i licenziamenti fino al 2029. La scelta di puntare sull’elettrico già adesso si è rivelata un autogol.