Nuovi guai in vista in materia di emissioni nocive, stavolta pare sia coinvolto il colosso automobilistico Stellantis
C’era una volta in cui le automobili erano apprezzate e desiderate per via delle loro doti tecniche e meccaniche. Per la loro dinamica e il piacere di guida. Per le loro linee mozzafiato e le innovazioni tecnologiche. I produttori avevano spesso carta bianca dal progetto alla produzione finale. Purtroppo ai giorni nostri i vincoli e le restrizioni sono sempre più presenti e rendono la produzione di una automobile nuova complessa e costosa.
Tra norme di sicurezza e vincoli alle emissioni nocive sempre più stringenti, la progettazione di un motore che riesca a rispettare tali paramenti ai giorni nostri è davvero un’opera complicata. Già in passato il gruppo Volkswagen era caduto nello scandalo del Dieselgate poiché accusato di truccare i dati sulle emissioni di alcuni suoi veicoli. Notizia di questi giorni pare la situazione similare in cui è finita Stellantis, con il mega gruppo messo già sotto accusa.
Class action in Olanda contro Stellantis
Truccare i dati sulle emissioni nocive significa non riuscire a far rientrare le proprie vetture da immatricolare negli stringenti paletti imposti dalle normative europee relative alle emissioni di gas prodotti dalla combustione del carburante delle automobili vendute. Falsando il dato, si froda innanzitutto la normativa, ma si inganna anche la clientela con numeri non reali e si genera anche un sistema di concorrenza sleale rispetto alle competitor, oltre all’ovvio danno ambientale che ne consegue.
L’ultimo scandalo, sulla falsa riga del Dieselgate made in Volkswagen, sembra aver coinvolto il gruppo Stellantis, detentore dei maggiori marchi europei e leader continentale come numero di vendite. L’azienda guidata da Carlos Tavares sembrerebbe essere accusata di aver falsato le emissioni di alcuni veicoli del gruppo nel periodo compreso tra il 2014 e il 2017. Ad avanzare questa pesante accusa è una fondazione indipendente olandese, la quale starebbe organizzando anche una class action legale contro Stellantis.
L’origine della controversia si riscontrerebbe in uno specifico software utilizzato dal gruppo, il quale avrebbe alterato i dati in fase di test di omologazione dei propri veicoli. La class action, portata avanti dallo studio legale Scott+Scott, sarebbe destinata al momento esclusivamente agli azionisti di Fiat – Chrysler di quel determinato periodo, in quanto danneggiati dal comportamento dei vertici aziendali. Stellantis ha provveduto a smentire immediatamente le accuse, garantendo la propria difesa nelle sedi legali, con il processo che si aprirà ufficialmente il 4 dicembre in Olanda.