Ancora guai per un noto marchio del mondo dei motori, che ora rischia di passare un periodo molto complicato. Ecco la situazione.
Che per il settore automotive siano anni bui è sotto gli occhi di tutti, ma il problema non riguarda solamente l’aspetto delle vendite e dei conti in rosso che molti brand fanno registrare da troppo tempo. Infatti, c’è ormai un caso aperto su quella che è la qualità costruttiva delle vetture, che sovente, vengono richiamati dai vari costruttori, a causa di errori nelle fasi di produzione, a volte dipendenti anche dai fornitori.
Un caso che sta tenendo banco al momento è quello dell’airbag Takata montato sulle Citroen C3 e sulle DS3, di cui sono state richiamate oltre mezzo milione di unità, prodotte tra il 2009 ed il 2019. Negli USA, è disastro totale per Ford e Chrysler, che secondo alcune analisi, avrebbero totalizzato già 40 richiami nel corso del 2024, in appena 8 mesi di produzione. Un altro gigante americano del settore automotive è ora sotto accusa, e la partita si giocherà in tribunale. Scopriamo la situazione.
Il gruppo Stellantis dovrà fronteggeranno una class action per presunte falsificazioni dei valori delle emissioni di diverse vetture, ed ora è arrivata un’altra mazzata per un altro brand. Si tratta di General Motors, che è stata addirittura condannata da una corte d’appello federale. Dovrà, a propria volta, affronterà una class action, dal momento che GM è sotto accusa per aver violato la legge di ben 26 stati dell’Unione, vendendo SUV, auto e camion con delle trasmissioni difettose, ed a quanto pare, lo avrebbe fatto consapevolmente.
Secondo quanto riportato dalla sempre affidabile Reuters, la sesta corte d’appello degli Stati Uniti d’America ha affermato che un giudice di un tribunale di grado inferiore potrà decidere, a sua totale discrezione, se permettere ai proprietari di Cadillac, Chevrolet e GMC di intentare una causa contro General Motors. Si tratta, in particolare, di modelli dotati di trasmissioni automatiche ad otto velocità 8L45 o 8L90.
I modelli colpiti da questo problema, in base a quanto emerso, sono stati prodotti tra il 2015 ed il 2019, per cui non si tratta di auto proprio recentissime. I proprietari delle vetture incriminate spesso sono protagoniste di veri e propri tremori, a conferma del fatto che su queste trasmissioni c’è qualcosa che non va. Vedremo quali saranno le decisioni, ma per il gruppo statunitense non tira una bell’aria.
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