Addio importante per l’azienda Polestar, dopo quanto accaduto si può dire che si è chiusa un’epoca. I clienti e gli appassionati stentano ancora a crederci.
Considerata a torto o ragione almeno sulla carta una delle rivali più pericolose per Tesla prima dell’arrivo di BYD sul nostro mercato l’azienda originaria della Svezia produttrice di elettriche Polestar è uno dei nomi più chiacchierati del panorama automobilistico. Questo brand è nato originariamente nel 1996, praticamente ieri in termini imprenditoriali, eppure ha già affrontato diversi stravolgimenti e sconvolgimenti degni di nota.
La più rilevante che ha praticamente chiuso un capitolo per Volvo, marchio che inizialmente deteneva il controllo sulla maggior parte delle azioni Polestar, è sicuramente l’acquisizione della maggior parte delle quote azionarie del brand da parte di Geely, brand cinese che comprende anche Volvo nel suo consorzio. L’azienda svedese ha ora soltanto il 18% delle azioni di Polestar e sembra che questo si stia riflettendo anche sulle decisioni aziendali prese negli ultimi tempi.
In queste ore, è stato ufficializzato un addio che suona tanto come un canto del cigno per Polestar ormai pronta a passare ad un nuovo capitolo della sua storia. L’addio ha spiazzato soprattutto i giornalisti del settore dato che, come stiamo per vedere, si tratta di una decisione destinata ad influenzare in modo pensate e irrimediabile il modo in cui l’azienda sarà condotta nei prossimi anni e forse, tutti i suoi progetti già avviati e futuri.
Polestar, niente da fare: ora è ufficiale
Il Chief Executive Officer del brand svedese Thomas Ingenlath ha scelto di ritirarsi dalla sua carica. Il primo ottobre sarà probabilmente un giorno molto triste per il dirigente che proprio in quella data lascerà ufficialmente il comando dell’azienda che ha condotto negli ultimi anni. Ingenlath infatti è approdato in Polestar nel 2017, anno in cui l’azienda è diventata a tutti gli effetti un brand a se stante invece che un dipartimento di Volvo specializzato nella produzione di auto premium.
Dal punto di vista di Ingenlath, non sono arrivati commenti o spiegazioni per questa scelta. C’è chi specula che l’addio possa essere legato al cattivo andamento delle azioni del marchio, con i conti di Polestar che avrebbero toccato i minimi storici al punto da ricevere una notifica di inadempienza da parte della NASDAQ, importante indice azionario americano.
Un’eredità tutt’altro che leggera per il nuovo CEO nominato dall’azienda, l’ex Opel Michael Lohscheller che si troverà a prendere le redini i un brand il cui futuro appare tutt’altro che stabile: “La sua grande esperienza nel settore ci permetterà di solidificare la presenza sul mercato globale e trovare una strategia coerente per affrontare le sfide che ci attendono”, si legge nell’annuncio della sua assunzione da parte di Polestar.