Automobilisti in allerta: una nuova regola potrebbe costare cara agli amanti della musica ad alto volume. Scopriamo i dettagli di questa sorprendente novità.
L’automobile è spesso vista come un’oasi personale, un luogo dove ci si può rilassare e godersi la propria musica preferita. Ma questa libertà potrebbe presto subire delle limitazioni. Il nuovo Codice della Strada, oggetto di recenti modifiche, sta facendo discutere gli automobilisti italiani. Tra le varie novità introdotte, una in particolare sta attirando l’attenzione: la possibilità di ricevere multe salate per l’ascolto di musica ad alto volume in auto.
Questa disposizione si inserisce in un contesto più ampio di interventi volti a migliorare la sicurezza stradale. L’Unione Europea ha infatti lanciato un’iniziativa ambiziosa per ridurre drasticamente il numero di incidenti sulle strade del continente. In risposta a questa chiamata, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha lavorato a una serie di modifiche al Codice della Strada italiano.
Il nuovo regolamento non si limita a disciplinare la velocità o l’uso del cellulare alla guida. Una delle novità più sorprendenti riguarda infatti i rumori emessi dai veicoli, inclusa la musica riprodotta dall’autoradio. La normativa, basata su un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1991, mira a contrastare i cosiddetti “rumori molesti”.
Ma cosa si intende esattamente per rumore molesto? La definizione è piuttosto tecnica: il volume della musica non deve superare i 60 LAeq dB, misurati a 10 cm dall’orecchio del conducente. Per farsi un’idea, è come se stessimo ascoltando una conversazione a voce normale in un ufficio. Superare questa soglia potrebbe costare caro: le sanzioni previste vanno da un minimo di 42 euro fino a un massimo di 173 euro.
La norma non fa distinzioni di genere musicale. Che si tratti di musica classica, rock, pop o trap, il limite resta lo stesso. L’obiettivo è chiaro: evitare che la musica diventi una fonte di distrazione per il guidatore o un disturbo per gli altri utenti della strada.
Questa disposizione ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi la vede come un’ingerenza eccessiva nella libertà personale. Dall’altro, molti sostengono che sia una misura necessaria per garantire una maggiore sicurezza stradale.
È importante sottolineare che la norma non vieta l’ascolto della musica in auto, ma ne regola semplicemente il volume. Gli automobilisti possono continuare a godersi le loro playlist preferite, a patto di mantenere un volume ragionevole.
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