La Lancia Stratos è un veicolo unico nel proprio genere e già dalla sua derivazione si era capito il grande potenziale.
Esistono delle automobili che sono in grado di entrare per sempre nel mito, in quanto negli anni hanno dimostrato di saper anticipare i tempi producendo vetture uniche. La Lancia per tanto tempo è stata vista come un punto di riferimento nel mondo a quattro ruote anche e soprattutto per la creazione di auto da corsa, con la Stratos che è un mito per tutti gli appassionati di rally.
In Italia vi è da sempre un grande amore per questa categoria, tanto è vero che sono svariate anche le competizioni locali. La Stratos rimane però quel mito forse irraggiungibile che negli anni ’70 permise finalmente al rally di diventare un Mondiale vero e proprio, con i trionfi di Munari che hanno contribuito allo sviluppo del marchio in tutto il mondo.
La Stratos era una vettura innovativa e che si basava moltissimo su un concetto aerodinamico al tempo ancora del tutto inesplorato. Le dimensioni evidenziavano un’auto da 371 cm di lunghezza, una larghezza da 175 cm e un’altezza da 108 cm, il che le dava modo di essere così perfetta per muoversi rapidamente negli sterrati dei rally. La potenza era dettata da un V6 da 2418 di cilindrata ed erogazione da 190 cavalli, ma non tutti ricordano il primo concept della storia per la Stratos.
Lancia Stratos Zero: il primo storico concept
Di recente a Pebble Beach si è tenuto il 73° Concorso d’Eleganza e il successo è andato proprio alla Lancia Strato’s HF Zero che ora appartiene a un collezionista americano. Pochi si ricordavano di quello che era il primo prototipo di una delle automobile storiche, con la Lancia che si fa amare anche oggi, con le sue caratteristiche che evidenziavano già una chiara attenzione ad alcuni dettagli che sarebbero diventati comuni solo in seguito.
A progettarla fu il designer Marcello Gandini, con questi che ha puntato su di un’auto che avesse un’altezza davvero molto ridotta rispetto al terreno, oltre che un parabrezza che potesse essere avvolgente ed esteso così fino al tettuccio. A guardarle in un primo tempo sembra quasi essere una navicella spaziale.
In qualche modo era davvero avveniristico questa vettura che la presentarono nel 1970 al Salone di Torino e aveva diviso l’opinione, con molti che la ritenevano “tecnica ma poco estetica”. La Stratos oggi ha saputo mettere d’accordo tutti, ma vedendo il prototipo iniziale si evince uno stacco netto con qualsiasi altra auto del passato.