Se hai preso questa multa, devi richiedere la revoca immediatamente. E’stato un errore madornale, pinzato dalla Corte di Cassazione,
L’ambiguità nella validità delle multe emesse da autovelox non omologati crea incertezza legale. La recente decisione della Corte di Cassazione riguardo a dispositivi non regolarmente autorizzati evidenzia l’importanza di normative chiare e procedure omologative affidabili per garantire la correttezza delle sanzioni stradali. Scopriamo l’errore madornale al quale si è appellato il guidatore.
Quale errore è stato fatto?
Le sanzioni elevate per superamento del limite di velocità, derivanti dalle misurazioni di dispositivi simili a quelli impiegati dal Comune di Treviso sulla tangenziale, potrebbero essere presto annullate. Recentemente, la Corte di Cassazione ha dato ragione all’appello di un avvocato di Treviso che, mentre guidava, aveva ricevuto una multa per aver superato i 97 km/h in una sezione della strada.
Adeguate verifiche
Secondo la sentenza della Corte Suprema, tali strumentazioni non sarebbero state sottoposte a un’adeguata verifica tecnica, necessaria per la loro corretta omologazione da parte del governo. Questa lacuna legislativa, se non corretta, potrebbe comportare la revoca delle sanzioni emesse attraverso i dispositivi autovelox considerati, almeno per ora, non conformi alla legge.
Decisione giuridica
Un dispositivo Red & Speed-Evo-L2 aveva catturato l’infrazione dell’avvocato, approvato ma non regolarmente omologato. Inizialmente, l’avvocato si era rivolto sia al giudice di pace che al giudice ordinario.
Il Comune di Treviso aveva quindi presentato ricorso, che ha chiarito che “la sentenza impugnata ha distinto tra i due processi” – cioè l’autorizzazione e l’omologazione – spiegando che “l’approvazione non richiede la comparazione del prototipo con caratteristiche considerate fondamentali o specifiche prescrizioni, mentre l’omologazione consente la produzione in serie di un dispositivo testato in laboratorio”.
La corte suprema
Questa decisione semplifica la situazione per gli automobilisti multati, che ora possono fare ricorso direttamente al giudice di pace, con la probabilità che il Comune di Treviso debba annullare multe che nel solo 2023 hanno fruttato circa 8 milioni di euro alle casse comunali. Inizialmente, la riforma del codice della strada, approvata al Senato, aveva equiparato le due procedure, ma poi questo specifico passaggio è stato eliminato nel provvedimento approvato a Montecitorio.
Pertanto, l’unica via per rendere le multe incontestabili è l’omologazione, ma molti autovelox in Italia non hanno questa certificazione: in Veneto, la maggior parte dei dispositivi, sono solo “autorizzati”, non “omologati”.
Implicazioni giuridiche e tempistiche
Le decisioni della Cassazione sono cruciali per stabilire l’interpretazione corretta delle leggi e, di conseguenza, i giudici – pur senza un’applicazione automatica – spesso le considerano come una guida per decidere su casi simili. Questa sentenza potrebbe influenzare le decisioni future dei giudici di pace, i quali potrebbero annullare le sanzioni nei casi in cui gli autovelox non siano omologati, non solo in Veneto. “
Rischi di ricorso
La decisione della Cassazione espone a rischi di ricorso e potenzialmente di annullamento la maggior parte delle violazioni contestate, mettendo i Comuni in difficoltà, anche dal punto di vista finanziario”, ha dichiarato Carlo Rapicavoli, direttore dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Veneto.
È urgente intervenire per risolvere questa situazione”. Tuttavia, per presentare un ricorso regolare, esiste un limite di tempo di 60 giorni se ci si rivolge al Prefetto, mentre il termine si riduce a 30 giorni se si sceglie il giudice di pace.