Sono nuove e gli esperti lanciano un grido d’allarme: se dovessero arrivare in Italia le conseguenze sarebbero disastrose
La transizione verso veicoli elettrici e ibridi, insieme alle normative sulla produzione e sull’ambiente, influenzano il panorama automobilistico italiano. In questo contesto si presenta una minaccia per le case automobilistiche nostrane. Vediamo di che si tratta.
Chi arriva in Italia e perché c’è preoccupazione?
In Italia, l’industria automobilistica gioca un ruolo significativo nell’economia nazionale, affrontando sfide e opportunità in un contesto in continua evoluzione. C’è preoccupazione per un’iniziativa che potrebbe diventare realtà. Scopriamo i motivi.
Pericolo cinese
Dongfeng Motor, azienda automobilistica cinese, sta esaminando la fattibilità di istituire una nuova fabbrica in Italia per la produzione annuale di 100.000 veicoli ibridi destinati sia al mercato italiano che a quello europeo più ampio. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Qian Xie, dirigente delle operazioni europee di Dongfeng, ha comunicato ieri che sono in corso trattative preliminari con il governo italiano. Entro le prossime settimane, il governo italiano potrebbe già presentare a Dongfeng una lista di possibili siti produttivi.
I primi cinesi dell’auto in Italia?
Qualora l’accordo venisse finalizzato, segnerebbe il primo caso di un produttore cinese avviare la sua produzione in Italia, dopo le speculazioni sull’arrivo di Chery (che alla fine ha optato per la Spagna) e di BYD, che ha invece scelto l’Ungheria. Durante una conferenza stampa a Milano, Qian Xie ha sottolineato l’importanza dell’Italia come uno dei principali mercati automobilistici europei, indicando che per un costruttore cinese la produzione locale consentirebbe di servire l’intera area europea.
Il possibile scontro
Va tenuto presente che l’eventuale conclusione di questa intesa tra il governo italiano e Dongfeng potrebbe scatenare un conflitto tra il settore politico e Stellantis, il principale gruppo automobilistico italiano. Di recente, Carlos Tavares ha suggerito che l’apertura di fabbriche automobilistiche cinesi in Italia potrebbe portare alla chiusura di stabilimenti Stellantis.
La minaccia di Stellantis
Coloro che cercano di introdurre la competizione cinese dovrebbero assumersi la responsabilità delle decisioni impopolari che potrebbero seguire. Se ci troviamo sotto pressione, l’unica risposta è intensificare gli sforzi per migliorare la produttività e mantenersi competitivi. Potrebbe non essere necessario mantenere tutti gli impianti attuali. Siamo pronti a combattere, ma in ogni battaglia ci sono sacrifici.
È da notare che nel 2023 Dongfeng Motor Group ha registrato la vendita di 1,74 milioni di veicoli, con una diminuzione del 19% rispetto all’anno precedente. Questo produttore asiatico è una sussidiaria di Dongfeng Motor Corporation, interamente controllata dal governo cinese centrale. Oltre alla produzione di veicoli commerciali, Dongfeng Motor Group ha stipulato numerosi accordi di joint venture con altri gruppi internazionali.