Accise sui carburanti, vero tesoro per le casse governative: il persistente rifiuto al taglio genera ulteriori miliardi di entrate nel corso di quest’anno.
L’idea di un taglio delle accise sui carburanti sembra essere sfumata nell’immaginario degli italiani, mentre i prezzi raggiungono i massimi degli ultimi sei mesi. Nonostante le pressanti richieste dei cittadini, il governo guidato da Giorgia Meloni rimane saldo nel suo rifiuto di ridurre l’imposta. Questa decisione, già presa dal predecessore Mario Draghi, continua a pesare sulle tasche degli italiani, mentre le casse dello Stato accumulano miliardi.
Accise sui carburanti
Il prezzo dei carburanti continua a salire, mettendo a dura prova il bilancio delle famiglie italiane. Si registra un aumento di oltre 7 euro per un pieno di carburante rispetto alla fine dell’anno precedente, con la benzina che si avvicina o supera i 2 euro al litro in molte zone del Paese. Gli automobilisti, sempre più stretti dalla morsa dei costi, continuano a chiedere provvedimenti al governo per alleviare il peso sulle loro spalle.
Nonostante gli appelli provenienti anche dalle associazioni dei consumatori, il governo sembra restare impermeabile alle richieste di riduzione delle accise. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito la posizione del governo durante un’interrogazione alla Camera dei Deputati, escludendo la possibilità di uno sconto sull’imposta. Urso ha sottolineato come i prezzi attuali siano radicalmente diversi da quelli che hanno portato alla decisione di riduzione sotto il governo precedente, quando il prezzo della benzina aveva superato i 2,3 euro al litro.
Le entrate statali e il peso sulle famiglie italiane
Le entrate derivanti dalle accise rappresentano una fetta significativa del bilancio statale. Secondo le stime dell’Unione Energie per la Mobilità (Unem), nel 2023 le entrate da questa imposta sono state valutate intorno ai 25 miliardi di euro, registrando un notevole aumento rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato particolarmente accentuato dalla crisi con la Russia, che ha portato a una brusca impennata dei prezzi dell’energia.
Nei primi due mesi del 2024, il gettito fiscale derivante dalle accise è stato di circa 6 miliardi di euro, con un ulteriore aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se questa tendenza dovesse persistere, con l’incremento dei prezzi alla pompa, le previsioni indicano che le entrate fiscali dalle accise potrebbero avvicinarsi ai 40 miliardi di euro entro la fine dell’anno.
Il rifiuto del governo di ridurre le accise continua a essere oggetto di dibattito e controversie. Mentre le entrate statali aumentano, il peso sulle famiglie italiane diventa sempre più evidente, con un costo sempre maggiore per poter garantire la mobilità quotidiana. La ricerca di un equilibrio tra esigenze fiscali e necessità dei cittadini rimane una sfida prioritaria per l’esecutivo.