La Ferrari è nota per le sue supercar estreme. Stavolta al look racing ha fatto posto una carrozzeria da city car all’italiana. Vedere per credere.
Di esperimenti la casa modenese, nell’arco della sua storia, ne ha fatti veramente pochissimi. Enzo Ferrari ha sempre cercato di rimanere nella comfort zone di auto potenti e dallo stile prestigioso. Il lusso è diventato un mantra del Cavallino, nei tempi moderni, seguendo la moda dei super SUV.
AI tempi un’auto a ruote alte sarebbe risultata più improbabile di una potente e compatta utilitaria. Difatti venne creato un progetto clamoroso, ribattezzato GTB che, sotto il profilo tecnico, non aveva nulla da invidiare a vetture sportive nude e crude. In un’epoca in cui i petrolhead del Cavallino osservavano Magnum P.I. a bordo di una magnifica 308 GTS e venne lanciata la Dino GT4, Franco Sbarro si mise all’opera. Ebbe il coraggio di montare un motore di una Rossa in un’altra tipologia di vettura rossa.
Negli anni ’80 venne realizzata la city car sulla base della leggendaria 308. Le Hatchback, ai tempi, erano ricercatissime da giovani per un piacere di guida senza compromessi. Gli appassionati cercavano vetture agili e improntate ad una impostazione in stile rally. La regina di questo segmento era la piccola Renault 5 ma vennero immesse sul mercato tantissime alternative di alto profilo. Le dimensioni erano quelle di piccole utilitaria (per i parametri moderni) ma con caratteristiche racing. Guardate quanto costa un modello economico del Cavallino.
Ferrari, alla scoperta della Sbarro GTB
Su di un’auto di segmento B l’applicazione di elementi tecnici di una potente Ferrari venne vista come una sfida. L’inserimento del motore era solo una delle tante chicche della Sbarro GTB. La tonalità di rosso della carrozzeria rese ancor più particolare il modello che vedrete nel dettaglio nel video del canale YouTube Baller Alert, Inc.. La vettura aveva dettagli racing racchiusi in una carrozzeria tipica degli anni ’80. I tubi di scarico allungati a quattro uscite e le prese d’aria in stile Testarossa facevano presuppore l’animo sportivo.
L’auto era molto scattante potendo fare affidamento sul V8 della Ferrari Magnum. L’auto vantava 260 CV e zero aiuti alla guida. Non era stata creata per un automobilista classico da utilitarie. Sul contachilometri la vettura segnava i 280 chilometri orari. Del resto Franco Sbarro, designer, ingegnere ed ex meccanico da corsa svizzero, sapeva come andare forte in auto. La Super Eight era l’erede della prima Super Twelve, una one-off con struttura tubolare e corpo in fibra di vetro.
La Sbarro ispirata al mondo Ferrari presentava degli interni molto lussuosi. Tra pelle marrone e vellutino ricordava un’auto di segmento superiore. Tutto era stato curato nei minimi dettagli. Piccolo particolare? Il contrasto tra l’abitacolo e gli esterno era notevole. La Super Eight con motore V8 era già estrema, ma Franco Sbarro produsse la Super Twelve con ben due motori V6 di due Kawasaki. Ogni motore scaricava a terra una potenza di 130 CV, attraverso delle trasmissioni a 5 velocità.
Il designer dal carattere eccentrico voleva non passare inosservato con i suoi prototipi. Ha anche elaborato dei modelli top dell’Alfa Romeo. I suoi gioielli sono arrivati a cifre piuttosto elevate. Pensate che questa piccola utilitaria con motore Ferrari con appena 27.243 km venne messa in vendita, tramite Speed8Classics, a 155.000 euro.