La Maserati è un orgoglio italiano, ma ora il Tridente non vive di certo il miglior periodo della propria storia.
Ci sono dei simboli che sono nella leggenda e nel mito d’Italia, con l’automobilismo che ha nella Maserati uno dei suoi punti di forza. Il fascino di questo marchio si è esteso in tutto il mondo, con la casa emiliana che ha saputo imporsi anche nell’ultimo periodo come una delle principali aziende votate al cambiamento.
L’intento della Maserati infatti è quello di diventare il prima possibile una delle più grandi realtà al mondo per la produzione di supercar a impatto zero. L’elettrico e la transizione ecologica passano anche da questi colossi, con la Maserati che infatti si sta cercando di imporsi anche nella Formula E.
Il primo weekend a Tokyo nella storia della categoria elettrica ha fatto sì che la Maserati entrasse nel mito vincendo il secondo E-Prix della propria storia. L’Asia porta ancora bene, perché dopo l’Indonesia, ora è il Giappone che porta il tedesco Maximilian Gunther sul gradino più alto del podio e lancia la sfida a Porsche e Jaguar.
Lo sport dunque regala grandi emozioni, con Stellantis che gioisce a una settimana di distanza dopo l’impresa della Ferrari in Australia. Se le gare portano buone nuove, non si può dire lo stesso per quanto riguarda il mercato e l’azienda, con la Maserati che ora deve fare i conti con una serie di evidenti problemi.
Le vendite in casa Maserati stanno toccando dei sempre più preoccupanti picchi verso il basso. Nel mese di marzo infatti vi è stato un crollo del 25,6% rispetto allo stesso mese del 2023, con soli 349 veicoli venduti. Anche il primo trimestre del nuovo anno è partito con il freno a mano tirato, con 802 esemplari venduti e un calo del 23,7%.
Inoltre la fabbrica di Viale Menotti, in quel Modena, sta lavorando con il contagocce. I suoi 200 dipendenti lavorano solo per 15 giorni ogni due mesi, con la Maserati MC20, prodotta in Emilia, che non sta avendo le richieste sperate. Per questo motivo peggiora anche la situazione legata a quello che doveva essere un punto di svolta del Tridente: l’Innovation Lab.
Quest’ultimo infatti era stato fortemente voluto da Marchionne nel 2015 e si tratta di uno straordinario centro di sviluppo per la tecnologia e i vari prodotto di casa Maserati. Al proprio interno lavoravano ben 1100 ingegneri, ma ora è tempo di dire addio a questo progetto, con la situazione che si sta facendo sempre più critica.
Di questo numero, saranno confermati in sede alla Maserati, trasportati tutti nella fabbrica centrale, non oltre 130 ingegneri, mentre per tutti gli altri sarà necessario cercare un altro lavoro. Dovrà cambiare sede anche il simulatore lussuoso che era stato montato al proprio interno per la progettazione delle arie automobili, con il luogo più probabile nel quale verrà posto che sarà nella sede del Centro Prove di Stellantis a Balocco, in provincia di Vercelli. Una situazione sempre più complicata per la Maserati, con il Tridente che ora si trova a dover rimettere insieme i pezzi per salvare una leggendaria storia tutta italiana.
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