Un momento buio per gli investitori italiani nel Gruppo Stellantis che dopo un breve tira e molla, ha deciso di portare le proprie attività altrove!
Avete mai sentito parlare del fenomeno della “delocalizzazione” in ambito economico? Riassumendo all’osso il concetto, si tratta di quella antipatica situazione in cui un produttore che in questo caso costruisce automobili decide di spostarsi da un paese ad un altro perchè il costo della manodopera è minore nel secondo o, semplicemente, per ragioni economiche di ogni genere. Un termine quindi che fa tremare i governi dei paesi più ricchi.
Il Gruppo Stellantis è ormai un vero “esperto” di questa pratica: se le accuse da parte del Governo Meloni che nei mesi precedenti hanno portato ad una disputa con Carlos Tavares e company talmente grave da richiedere l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in qualità di mediatore possono sembrare dure, è innegabile che negli ultimi anni il costruttore di auto abbia portato le sue attività lontano dall’Italia. Precisamente, in Polonia e Serbia dove forse la manodopera costa meno.
Il costruttore non sembra intenzionato a rilanciare sugli impianti italiani che pure sono dei fiori all’occhiello nella costruzione di automobili per brand come Fiat e i marchi associati, parte di Stellantis e in cui il Governo Italiano negli ultimi anni ha iniettato moltissimo capitale nella speranza di mantenere posti di lavoro e creare una crescita economica nel settore dei motori al livello nazionale. L’ultima notizia è una vera dichiarazione di intenti, poco ma sicuro.
Stellantis, ormai è tutto finito
Qualche tempo fa si sono succedute istericamente sul web notizie su un presunto accordo tra la casa cinese Leapmotor e il Gruppo Stellantis per produrre automobili – nello specifico la minicar T03 – nell’impianto italiano di Mirafiori, una delle strutture storiche a rischio a causa di questa delocalizzazione della produzione dei modelli. Ora, una notizia gela tutti: Leapmotor lavorerà si con Stellantis ma lo farà nello stabilimento di Tychy in Polonia, non nel nostro paese.
La casa cinese che doveva portare la produzione annua ad un milione di vetture per Stellantis nel nostro paese sembra ormai destinata ad operare fuori dai confini italiani come prova un articolo di Reuters. La manovra da oltre un miliardo e mezzo di Euro lascia l’amaro in bocca a chi sperava che il brand avrebbe prodotto questa vettura proprio in Italia migliorando la situazione di impianti sempre più a rischio, stando ai sindacati.
Adesso, in conseguenza a quanto annunciato la possibilità che sempre da Tychy venga trasferita la produzione della 500 a motore termico a Mirafiori appare sempre meno probabile. Una decisione quella di Stellantis che attirerà sicuramente la reazione del Governo e le ire dei sindacati che più volte in questi giorni hanno reclamato interventi per garantire a migliaia di lavoratori italiani un futuro più sicuro.