La FIAT non è un brand noto per via delle supercar, ma oggi faremo un salto nel passato per sorprendervi. Ecco tutti i dettagli.
Oggi faremo un salto indietro nel tempo per parlarvi di una FIAT che si avvicina molto ad essere una supercar, sia per quanto riguarda il design che le prestazioni. Nella storia della casa di Torino, c’è stato sempre spazio per auto utilitarie e familiari, dando modo ora anche ai SUV di entrare nella gamma, ma per vetture ad alte prestazioni, invece, non c’è mai stato grande interesse.
Tuttavia, andando a dare un’occhiata nel passasto c’è un’auto che aveva caratteristiche uniche, che andava a distanziarsi da quella che è la produzione di massa, e che però è stata quasi del tutto dimenticata. Si tratta di una FIAT di oltre mezzo secolo fa, che ai suoi tempi fece strage di cuori, e della quale ora andremo a rivivere tutte le avventure. Il carrozziere che l’ha creata fece un lavoro davvero eccezionale.
FIAT, ecco la Moretti Sportiva che fece la storia
Sul sito web “Autoevolution.com“, è stata raccontata la storia della FIAT Moretti Sportiva, molto amata negli anni Sessanta e considerata come una delle auto italiane più belle di quel periodo, che merita di non finire nel dimenticatoio. Venne prodotta dalla Moretti Motor Company, un ormai defunto carrozziere italiano che sfornò diversi modelli firmati dall’Alfa Romeo, dalla Maserati e proprio dalla casa di Torino, ma questa in particolare è senza dubbio una delle migliori.
Si tratta, appunto, di una sportiva con linee filanti e sinuose, un design davvero eccezionale che conquistò le folle dell’epoca, ma che ancora oggi è molto ricercata dai collezionisti. La sua presentazione avvenne al Salone di Torino del lontano 1967 e si basava sulla meccanica della FIAT 850, per cui non fu un’auto costruita da zero, ma che fu rivista soprattutto in vari aspetti, con interventi mirati su design ed altre caratteristiche. Ad occuparsi del design fu Dany Brawand, uno svizzero che aveva lavorato anche con Giovanni Michelotti, apprendendo da lui un gran numero di segreti su quello che era lo stile delle vetture italiane e sui gusti dei clienti.
La vettura montava un motore 850 cc di cilindrata dalla potenza massima di 47 cavalli, e su questo fronte, non ci fu alcuna differenza con la 850 di base. Il design fu del tutto rivisto e mostra alcune somiglianze con auto mitologiche come la Dino Spider, progettata da Pininfarina, ancora oggi considerata un capolavoro di design. Aveva un profilo aerodinamico molto snello, con un muso accattivante e distintivo, ben diverso dal resto della gamma della casa di Torino.
Si trattava di una coupé a quattro posti, con la ruota di scorta posizionata in modo orizzontale nel muso. Di certo, parliamo di un capolavoro assoluto, che ha fatto la storia del nostro settore automotive e che in molti ricordano con affetto. In questo video, pubblicato sul canale YouTube “CAR Modelicious“, potete ascoltarne una breve spiegazione storica, oltre a godervi delle immagini a dir poco spettacolari.