Il noto gruppo automobilistico ha annunciato il richiamo di oltre 200.000 veicoli, a causa di un particolare problema. Tutti i dettagli.
Grane per Stellantis, che si trova a dover effettuare un maxi richiamo sugli amatissimo modelli. Non è la prima volta che una casa automobilistica decida di ritirare un numero elevato di modelli, qualche mese fa la Tesla ha infatti richiamato oltre 2 milioni di auto per un problema al pilota automatico. In quella circostanza, il marchio americano fu costretto a ritirare ben quattro modelli differenti.
Ad ogni modo, il gruppo Stellantis controlla 14 produttori di auto, alcuni dei quali sono l’Alfa Romeo, la Citroen, la Chrysler, la Fiat, la Dodge e tanti altri. Ciò significa che i veicoli ritirati possono appartenere ad uno dei suddetti marchi automobilistici.
Il gruppo automobilistico Stellantis, che risiede nei Paesi Bassi, ha recentemente avviato un richiamo volontario di alcune berline prodotte dai marchi Dodge e Chrysler. In modo particolare, i modelli che presentano un problema legato alla sicurezza sono la Dodge Charger e la Chrysler 300. Gli esperti del prestigioso gruppo olandese hanno infatti riscontrato un difetto ai dispositivi di gonfiaggio degli airbag a tendina laterali. Questi ultimi potrebbero addirittura rompersi e ferire i passeggeri con delle schegge impazzite. Stellantis ha perciò ordinato il richiamo di ben 284.982 berline, anche se gli ingegneri ritengono che il problema esista solamente nell’1% delle automobili richiamate, come riportato su motor1.
Tuttavia, alcuni automobilisti pensano che il richiamo sia dovuto agli airbag Takata, poiché in passato i tecnici hanno riscontrato un grave difetto in quattro modelli di Dodge e di Chrysler. Stando alle ultime dichiarazioni del gruppo olandese, gli attuali veicoli ritirati non possiedono il modello Takata, ma un dispositivo di gonfiaggio differente rispetto a quelli precedenti. Quali sono allora i prossimi step da eseguire? Innanzitutto, i tecnici di Stellantis ripareranno in tempi rapidi i veicoli che presentano il problema, in particolar modo sostituendo l’airbag con un nuovo modello.
Bisogna inoltre ricordare che i dispositivi di gonfiaggio sospetti appartengono al periodo che va dal 5 luglio 2018 al 19 maggio 2021. L’obiettivo è quindi quello di installare un nuovo airbag realizzato prima del 2018 o dopo il 2021. Per quanto riguarda il richiamo, questo è partito il 7 marzo dopo un’accurata indagine eseguita su alcuni modelli. Per la precisione, i tecnici hanno riscontrato un’anomalia causata dall’umidità, la quale a sua volta è la responsabile della corrosione che progressivamente si verifica nei dispositivi di gonfiaggio.
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