Il bollo dell’auto è una delle tassazioni più particolari, con delle regole che devono essere conosciute riguardo esso.
Gli automobilisti italiani devono fare fronte a tantissime tasse e contributi da dover pagare, con una di quelle che ha sempre fatto molto discutere che è quella legata al bollo. Quest’ultima infatti non si tratta di un pagamento che deve avvenire a livello nazionale, bensì s tratta di una spesa che varia da Regione a Regione.
Questo alle volte ha comportato alcune piccole differenze, nonostante il conteggio del bollo sia legato alla potenza del veicolo. Da qualche anno a questa parte ci sono tre distinzioni da dover fare, con il primo pagamento che arriva fino a 100 kW di potenza, poi si passa da 101 a 185 kW e infine si passa al Superbollo per chi supera questa soglia.
Se nel primo caso, con il semplice bollo, è difficile fare il conto esatto del pagamento, considerando come l’omologazione dell’auto e l’età di essa fanno la differenza, per il superbollo invece si passa a un aumento di 20 Euro ogni kW di potenza in più. Molti italiani si sono spesso trovati nella condizioni di non riuscire a pagare il bollo e questo ha provocato diversi problemi.
La Regione Sicilia nel 2023 ha deciso di togliere gli interessi e le multe per coloro che non avevano pagato il bollo e i risultati sono stati eccellenti. Questo ha comportato per il 2024 una riduzione del 10% per tutti quelli che hanno sempre pagato regolarmente il bollo, ma non funziona così in tutta Italia, con alcuni dettagli che devono essere tenuti in considerazione.
Bollo auto: attenzione alle scadenze
Tanti cittadini che non sono riusciti a saldare in tempo il bollo, si domandano cosa debbano fare per poter essere in pari con il conto e quando scatti la prescrizione. Tutto ciò avviene nel momento in cui passano almeno cinque anni di tempo, ma questo può accadere solo nel momento in cui il contribuente non ha inviato cartelle esattoriali.
Un aspetto che si deve tenere in considerazione è il fatto anche legato alle more, con queste che decadono dopo 5 anni, mentre in caso di cartella esattoriale, la prescrizione scatta dopo 10 anni. Tutto questo avviene per le varie tassazioni e pagamenti dello Stato italiano, ma a fare eccezione è proprio il bollo dell’auto che, a prescindere da cartelle o meno, come riporta laleggepertutti.it, entra in prescrizione dopo 3 anni, con il termine che avviene il giorno seguente rispetto a quello della notifica.
Inoltre c’è una grande differenza per coloro che non hanno pagato il bollo dell’auto tra l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015, con tutte queste cartelle che ora sono rottamate e dunque non possono più essere pagate, con l’annullamento che è automatico. Vi è comunque la possibilità in questo caso da parte dell’esattore richiedere il contributo e sarà il contribuente a dover richiedere lo sgravio per la cancellazione del debito.
Per poter fare in modo che, anche a livello giuridico, ci sia una sentenza che dimostri come non sarà più necessario pagare il bollo arretrato, ecco che il contribuente potrà rivolgersi alla Corte di Giustizia Tributaria. A quel punto ci sarà la cancellazione del bollo dell’auto arretrato.