Grossi problemi in casa Mercedes, con i lavoratori che non hanno preso nel migliore dei modi la decisione del colosso tedesco.
Tra i principali colossi del mondo automobilistico vi è senza ombra di dubbio la Mercedes, con la casa di Stoccarda che negli anni ha saputo imporsi come marchio di eccellenza e dalle straordinarie prestazioni. Si tratta di un’azienda che nel corso del tempo ha accresciuto sempre di più il proprio blasone, ampliando gli orizzonti.
Il fatto di essere tornata nel 2010 in F1 ha sicuramente contribuito a uno sviluppo sempre maggiore del marchio. I successi innumerevoli di Lewis Hamilton hanno portato la Stella a tre punte nell’Olimpo assoluto del motorsport e sarà sicuramente difficile per molti appassionati non vedere più il sette volte campione del mondo a bordo di una Mercedes.
L’azienda però deve i suoi successi non solo ai dirigenti e ai piloti che sono apprezzati e ammirati da tutti, ma soprattutto da coloro che lavorano in silenzio e che ogni anni contribuiscono alla produzione di nuovi veicoli. Le sedi in Germania hanno permesso a tante famiglie di sostenersi, ma ora qualcosa sta cambiando.
Anche il colosso tedesco sta valutando un sempre più repentino e deciso cambiamento che porterà la Mercedes a progettare delle vetture a impatto zero. Inizialmente l’idea era quella di portare a un perfetto equilibrio tra termico ed elettrico entro il 2025, ma le massime cariche dirigenziali hanno valutato come eccessivamente ottimistica questa previsione. Il fatto di virare all’elettrico però non piace per niente ai lavoratori che ora fanno sentire la loro voce.
Operai contro l’elettrico: i motivi delle proteste
Lo sviluppo della produzione elettrica in molte nazioni sta diventando un serio problema per tanti lavoratori, con la Mercedes che è uno di questi casi. Lo si evince dalle parole di Michael Haberle, ovvero il capo del comitato aziendale della sede di Stoccarda-Untertukheim. Dal suo punto di vista è chiaro come ci sia del malumore tra gli operai, con la richiesta alla società tedesca che è quella di mantenere una certa flessibilità tra produzione elettrica e quella endotermica.
La maggior parte dei lavoratori è infatti convinta che un passaggio a una produzione maggiormente elettrica, alla fine comporterà un crollo della richiesta di auto e dunque scatteranno inevitabilmente i licenziamenti. Se anche un mercato come quello tedesco, nel quale l’elettrico fa registrare i migliori dati nell’Europa continentale, mostra queste perplessità sul progetto, allora è il caso di attuare dei cambiamenti.
In questo momento non vi è dubbio alcuno sul fatto che le auto con motore termico siano ancora nettamente le più richieste, con l’elettrico che per ora ha messo in crisi anche dei colossi come Volkswagen e Ford, costrette in certi casi a bloccare la produzione. La paura dei dipendenti della Mercedes è dunque la medesima.
Gli operai dovranno però combattere anche contro la politica, con i Verdi, rappresentati in Germania da Robert Habeck, che sembrano convinti di questo futuro elettrico. Per il momento la classe operaia e il popolo sembra aver voltato le spalle a questo progetto, almeno per il trasformare la mobilità solo in elettrico, e i periodi di rivolta non sembrano morti.