I furti di auto sono tornati ad essere una costante del Belpaese. I malviventi sono sempre alla ricerca di metodi nuovi per fregare gli automobilisti.
La pandemia da Covid-19 aveva mitigato il fenomeno dei furti in Italia. I dati avevano cominciato a sorridere ma solo perché i ladri erano limitati nei loro spostamenti. Le misure messe in atto dal Governo per placare l’ondata crescente di contagi da Covid-19 aveva creato l’illusione che la sicurezza in strada fosse migliorata. Post pandemia, in alcune regioni d’Italia, i dati sono ricominciati ad essere preoccupanti.
Con la moda degli Sport Utility Vehicles, i ladri hanno cominciato a mirare alle auto a ruote alte. Il trend legato all’affidabilità e al confort le ha rese, particolarmente, attenzionate dai malviventi. La situazione è, letteralmente, fuori controllo nelle grandi città italiane. Le pattuglie in strada scarseggiano e coloro che non hanno la fortuna di avere un box auto sono a rischio. Senza controlli a tappetto, i criminali hanno gioco facile, anche grazie a tecniche modernissime.
Le moderne vetture, estremamente tecnologiche, sono ancora più esposte ai furti. E’ capitato a tantissimi di lasciare l’auto parcheggiata sulle strisce o in un area non custodita e non trovarla più. Dopo tanti sacrifici per acquistare il proprio mezzo di trasporto, la sensazione di vederselo privato è una delle peggiori in assoluto. In alcuni casi i ladri mettono in difficili condizioni una intera famiglia, soprattutto per coloro che lavorano in modo onesto a bordo del proprio veicolo.
Il mercato dell’Automotive già sta soffrendo di una pesante crisi, figurarsi con i numeri sui furti che stanno emergendo nelle ultime ore. A spaventare gli italiani non sono più solo le multe e i costi dei carburanti, ma anche i numeri indesiderati sui furti. Il boom di furti del 2023 ha già oscurato un anno nero come il 2022. Il +5% sui furti generali parla chiaro e mette in luce la difficile situazione in Campania, Lazio, Puglia e Lombardia, le regioni più bersagliate d’Italia, con oltre il 90% dei reati commessi.
Gli antifurti non bastano più. Nonostante le vetture moderne siano dotate di sistemi elettronici sofisticati e abbiano dei collegamenti GPS diretti con le Forze dell’Ordine, il boom non si arresta. LoJack, leader degli antifurti satellitari e del recupero auto, ha evidenziato i dati annuali nel report “Stolen Vehicle Recovery 2024”.
L’analisi è stata svolta su 550.000 dispositivi di sicurezza installati a bordo delle autovetture in circolazione in Italia. LoJack ha consentito il recupero di oltre 18700 automobili, preservando un valore complessivo di 558 milioni di euro. Il problema sta nelle operazioni successive alla sottrazione del mezzo. Le auto rubate vengono subito smistate su diversi mercati secondari: la rivendita in mercati paralleli nostrani, il trasporto in Paesi dell’Est Europa che, a loro volta, le rivendono privatamente in Italia.
La Campania è al top di questa amara classifica, con quasi 1 furto su 3 che avviene tra le province di Napoli, Caserta, Avellino, Benevento e Salerno. Segue il Lazio con il 24%, la Puglia con il 20% e la Lombardia con il 14% dei furti. Le vetture più rubate sono la Fiat Panda, la Fiat 500, la Citroen C3, la Lancia Ypsilon e la Smart Fortwo. C’è anche un’altra regina del low cost che, però, non è in cima alle graduatorie dei furti. Tra i SUV le Toyota RAV4 e le C-HR sono tra le più sottratte dai malviventi. A seguire la Fiat con la 500X, poi Jeep Renegade, per sempre in casa Stellantis, la Peugeot 3008.
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