Mondo dei motori sconvolto, lutto tremendo per tutti gli appassionati: addio a un nome leggendario del settore dell’automotive
Una notizia tremenda ha sconvolto il mondo dei motori e dell’industria dell’automobile, in Italia e nel mondo. Se n’è andato un uomo che ha rappresentato una rivoluzione per il modo di concepire l’auto. Un vero artista nel suo campo, una leggenda in grado di regalare grandissime soddisfazioni agli appassionati di tutto il mondo e che ha legato per sempre il suo nome soprattutto a uno dei più importanti brand automobilistici al mondo, Lamborghini.
Per un designer d’auto riuscire a fare la storia non è semplice. Sono pochi i nomi in grado di entrare realmente nell’Olimpo del mondo dei motori, di farsi apprezzare come firme riconoscibili in tutto il mondo, da Giugiaro a Pininfarina, passando per Scaglione, Scaglietti e Bertoni.
Di questa élite faceva parte anche Marcello Gandini, per anni designer delle vetture prodotte dall’azienda di Sant’Agata Bolognese. Icona dell’industria dell’automobile italiana, il designer torinese è scomparso all’età di 85 anni il 13 marzo 2024, lasciando un vuoto enorme in tutti gli appassionati di motori, che oggi come non mai non possono che celebrare la sua memoria ricordando tutti i modelli entrati nella storia grazie alle sue idee innovative.
Addio a Marcello Gandini, leggenda del mondo dei motori: suo il design della storica Miura
Legato per tanti anni alla Bertone, carrozzeria italiana che lo ebbe in come direttore del design ed erede di Giorgetto Giugiaro dagli anni Sessanta al 1980, Gandini entrò nella storia, o meglio nel mito dell’automobile mondiale soprattutto per aver ideato alcune delle Lamborghini più amate di tutti i tempi, a partire dalla storica Miura del 1966.
Alla coupé più celebre, e probabilmente più amata, nella storia dell’azienda di Ferruccio Lamborghini, fecero seguito altre sue creazioni d’immane bellezza come la Countach e la Diablo. Nella stessa epoca il designer torinese si distinse però per l’ideazione delle linee di altre vetture storiche, come la Lancia Stratos e la Bugatti EB110.
Se il suo nome rimarrà per sempre legato a quello dell’azienda Lamborghini, durante i suoi anni alla guida della Bertone mise la sua firma anche auto di successo come l’Alfa Romeo Montreal, la Maserati Khamsin, la Ferrari 308 GT4 o l’originalissima, e più economica, Volkswagen Polo.
Chiuso il rapporto con l’azienda con cui aveva ottenuto i maggiori successi, continuò la propria carriera lavorando come indipendente per aziende come Citroën e Renault. Tra i suoi progetti più apprezzati di questa seconda fase della carriera si possono ricordare ancora una Lamborghini, la Espada, oltre alla BMW Serie 5.
In anni recenti, in particolare nel 2017, aveva collaborato con TaTa Motors per creare la TaMo Racemo, auto sportiva presentata al Salone di Ginevra. Grazie al suo contributo non solo al mondo del motori, ma anche a quello dell’arredamento e del design industriale, era stato insignito nel gennaio 2024 della laurea honoris causa in Ingegneria meccanica dal Politecnico di Torino. Un’ultima grande gioia per un uomo che ha contribuito a rendere grande il mondo dell’automobile italiana nel mondo.