La Formula 1 potrebbe presto presentare un nuovo ribaltone sui motori, e per i fan è un duro colpo. Ecco la situazione.
Mancano ormai meno di due anni a quella che sarà la prossima rivoluzione in Formula 1, l’ennesima dal 2009 a questa parte. Per creare uno spettacolo che è solo la brutta copia di quello del passato, FIA e Liberty Media cercano di mescolare spesso le carte, ma purtroppo, con pessimi risultati. Nel 2026 debutteranno le nuove power unit che daranno più importanza all’elettrico, anche se verrà eliminato l’MGU-H, uno dei componenti più complessi e che fece soffrire la Honda in passato.
La Formula 1 va sempre più verso progetti che possano essere sostenibili, e questa novità è sicuramente importante per il futuro. Oltre all’elettrico, la FIA sta iniziando a guardare anche ad altro in chiave futura, con idee ben precise su ciò che potrà essere fatto nei prossimi anni. Andiamo a vedere cosa è emerso dall’ultimo incontro tra i vertici della Federazione Internazionale e cosa è stato deciso.
Formula 1, ora anche l’idrogeno è possibile
I motori in Formula 1 sono diversi dal passato, ed il sound dei V12, dei V10 e dei V8 è un ricordo lontano, visto che questi ultimi sparirono oltre un decennio fa. Tuttavia, adesso si è iniziato a parlare anche di idrogeno e non soltano di elettrico, con tante novità che stanno bollendo in pentola, nel tentativo di non elettrificare del tutto le competizioni motoristice.
Nel Consiglio Mondiale della FIA che si è tenuto lo scorso 28 di febbraio, quello dell’idrogeno è stato uno dei temi più gettonati in assoluto, e si è parlato di come potrebbe essere sviluppato un progetto di questo tipo in futuro. La Federazione Internazionale ha infatti annunciato: “Come parte del programma di transizione energetica, che definisce l’introduzione graduale di fonti di potenza alternative nel motorsport, la FIA continua lo sviluppo di power unit alimentate ad idrogeno in diversi campionati e discipline, per un mondo delle corse che possa essere più sostenibile“.
Al giorno d’oggi, c’è un concetto dominante che riguarda la lavorazione e l’utilizzo dell’idrogeno, vale a dire lo stoccaggio dell’idrogeno stesso in forma gassosa, che dal punto di vista tecnologico risulta essere più semplice e meno dispendioso, sul fronte energetico, rispetto a quello liquido. Se al momento può essere una pratica fattibile per la Formula 1? Dal nostro punto di vista la risposta è negativa, ma è chiaro che lo sviluppo di tali tecnologie è molto rapido e può portare al cambiamento degli scenari anche nel corso di pochi anni.
Al momento, le auto ad idrogeno disponibili sul mercato sono molto poche, visto che costano più di quelle elettriche ed anche la fase di rifornimento è molto dispendiosa. Inoltre, ci sono ben poche infrastrutture che permettono di effettuare il rabbocco, e l’Italia non è sicuramente messa al meglio. Pensare che il Circus possa adottare presto l’idrogeno è a dir poco fuori dal normale, ma è chiaro che per il futuro è tutto aperto. La FIA ha deciso di investire nella ricerca, e di certo, non lo ha fatto casualmente.