Gli appassionati Renault sono in estasi per il lancio di una nuova versione di un’icona del passato. Ecco di quale modello si tratta.
Per una volta ai nostalgici delle vetture degli anni ’70 sarà sbucato un sorriso. La casa francese ha deciso di far tornare a battere il cuore degli appassionati delle auto compatte che, negli ultimi anni, hanno visto sbucare in commercio, principalmente, SUV. La riproposizione di un’auto leggendaria che ha fatto la storia nei rally, in una salsa futuristica ed economica, potrebbe essere la chiave giusta per sfondare nell’industria dell’Automotive 2.0. 
La casa francese si è ispirata ad un modello che aveva fatto divertire milioni di appassionati dal 1972 al 1984 per cavalcare il nuovo trend elettrico. Una strategia che sta funzionando alla grande anche in FIAT con la vendita, in cima alle classifiche italiane, della versione alla spina della 500. Si è puntato all’elemento nostalgia anche per il lancio della nuova 5. La prima gen era stata capace di rompere con i paradigmi del passato, allontanandosi da una concezione di vetture sinuose e tondeggianti.
La rivoluzione era rappresentata da un design squadrato che univa le esigenze di carattere fisico nei contesti urbani, potendo vantare dimensioni da city car, con caratteristiche da sportiva per delle gite fuori porta. Il concetto di vetture piccole, briose ed agili nacque in Francia proprio con la Renault 5. Oltre al design c’era di più, la 5 aveva un prezzo alla portata della fascia media ed una qualità più che discreta. L’elemento di forza era caratterizzato dalla versatilità.
Per tutti questi motivi rimase in commercio per 12 anni, attirando l’interesse di milioni di ragazzi. Divenne un’auto perfetta anche in Italia, potendosi destreggiare nelle nostre giungle urbane con una praticità degna di una city car adatta a tutto. Per molte famiglie rappresentò la seconda auto. Riproporre, in chiave moderna, il concept delle due portiere più il portellone è stato un esercizio di stile semplice, ma non banale.
Il ritorno della Renault 5
In un’epoca in cui le vetture si somigliano tutte, finalmente trattiamo di una vettura che rispecchia i valori storici di un brand. Uno degli elementi distintivi della prima generazione della 5 era il frontale con i due enormi fari quadrangolari, con la presa d’aria in basso che fungeva anche da calandra. Le portiere, inoltre, erano senza maniglia, con un innovativo sistema a scomparsa. Le versioni sportive R5, R5 Alpine, la Alpine Turbo e la Turbo erano indomabili. 
Necessitavano di un manico per tenerle a bada. La R5 Turbo superava i 200 km/h, potendo vantare uno scatto nello 0 a 100 km/h in 6,5 secondi. La nuova versione elettrica presenterà un brio altrettanto impressionante. Grazie ad un motore elettrico sincrono a rotore avvolto, con una potenza di 110 kW/150 CV e 245 Nm, passa da 0 a 100 km/h in appena 8 secondi, raggiungendo una top speed di 150 km/h.
E’ costruita sulla piattaforma CMF-B EV, ora chiamata AmpR Small. Si tratta di un pianale che mira a tenere i costi bassi, potendo ereditare diversi elementi dalla Clio e dalla Captur. I cerchi sono da 18″ per una stabilità strabiliante. Le batterie vantano un circuito di raffreddamento a liquido che corre lungo il pianale su cui sono adagiati i moduli contenenti le varie celle: 4 moduli per la 52 kWh e 3 moduli per la 40 kWh. I dettagli estetici, come i gruppi ottici anteriori e posteriori, sono un chiaro rimando alla prima gen, seppur impreziositi con tecnologie all’avanguardia.
Anche l’abitacolo rappresenta un richiamo alla Renault 5 originale, come i sedili in tessuto Denim. Spicca la strumentazione digitale da 7″ sulle versioni d’ingresso e anche da 10″. Inoltre, il sistema di infotainment con Google Maps garantisce tutte le informazioni necessarie al guidatore. Tutti gli allestimenti, sia sulla versione Techno che su quella Iconic Cinq, presentano il sistema OpenR Link con Google integrato e compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, entrambi wireless.
La Renault 5 E-TECH Electric è completa di ADAS di livello 2 con cruise control adattivo e predittivo, gestione del traffico in colonna sotto ai 50 km/h e mantenimento della corsia. L’autonomia dichiarata è di 400 km WLTP per la 52 kWh, 300 km WLTP per la 40 kWh. Non costerà meno di 25mila euro, ma promette di fare faville nel segmento B.
