La decisione è ufficiale, sono in arrivo nuove tasse. I cittadini dovranno pagarle di più, brutte notizie per gli italiani.
I costi che le aziende devono sostenere sono certamente importanti. Soprattutto la progettazione delle automobili elettriche richiede uno sforzo economico non indifferente da parte delle case automobilistiche, che proprio per questo motivo fanno sempre più fatica a mantenere bassi il proprio prezzo di listino.
Chi sembra non avere problemi di questo tipo sono le aziende cinesi. L’industria nel paese del dragone ha fatto registrare numeri da capogiro e ha avuto una crescita senza pari negli ultimi anni. Il motivo è sicuramente l’ottimo rapporto qualità-prezzo dei mezzi che arrivano dalla Cina. La Cina è tra i maggiori esportatori delle materie prime per la realizzazione delle batterie, e questo unito al basso costo della manodopera, e alla lungimiranza delle aziende che prima di altri hanno puntato sulle vetture a zero emissioni, spiega come sia possibile produrre auto a prezzi a dir poco stracciati.
La cosa non è certo stata vista di buon occhio dai colossi dell’automotive, che fanno sempre più fatica a competere con l’aggressiva politica di prezzo cinese. Le auto si sono infatti diffuse particolarmente anche in Europa, dove stanno avendo numerosi riscontri. Presto però anche le auto cinesi potrebbero avere un costo maggiore.
Nello scorso anno le auto cinesi in Europa avrebbero visto il 79% di immatricolazioni in più rispetto all’anno passato. Altri 7 marchi sono sbarcati alle nostre latitudini, oltre ai 23 già presenti. In virtù di questo, e dei sospetti da parte della commissione europea che le aziende cinesi abbiano potuto beneficiare di sovvenzioni illegittime da parte del governo di Pechino, l’Unione Europa starebbe cercando di sapere di più sulla situazione e conferme sulle eventuali “slealtà” da parte della Cina. Per tutelare i propri prodotti il continente starebbe valutando l’ipotesi di tassare gli importi delle auto provenienti dalla Cina.
Secondo quanto riportato da Automotive News Europe sarebbe in corso un’indagine che potrebbe finire nel mese di Novembre. Le istituzioni europee come detto starebbero valutando nuovi dazi, e potrebbero valutare per il momento misure provvisorie già nel mese di Luglio in attesa del responso delle indagini. La questione, però, potrebbe toccare anche colossi europei, come per esempio il gruppo Volkswagen, che produce alcuni modelli in Cina.
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