I rischi stanno aumentando sempre di più quando si va in auto e ora si deve fare attenzione anche alla “truffa dell’oro”.
Sotto tanti aspetti non si può di certo definire la strada come un luogo sicuro, partendo per prima cosa dal fatto che gli incidenti si sono fatti sempre più frequenti in questi anni. I dati dimostrano come sia necessario cercare di limitare il numero di incidenti, motivo per il quale si utilizzano sempre più spesso dei dispositivi atti a limitare la velocità.
Non ci sono però solo dei problemi legati alle multe e alle sanzioni, oltre che alle tragedie in strada, a preoccupare gli automobilisti. Sono tantissimi ormai i delinquenti che hanno trovato nelle automobili un business molto redditizio e per questo motivo hanno deciso di dare vita così a una serie di furti.
In Italia il numero è tristemente aumentato negli ultimi anni, con tanti personaggi famosi che sono stati coinvolti. Uno degli ultimi della lista è stato il giocatore del Monza Pablo Marì, con quest’ultimo che si ricorderà molto bene il suo ultimo viaggio nella vicina Milano, che gli è costato il furto della Range Rover.
Non sono però solo i classici ladri a terrorizzare gli automobilisti di tutto il mondo, perché se la pratica del furto quando l’auto è ferma è diventata tristemente nota, non tutti sono a conoscenza di altre truffe. Lo si vede per esempio con la pratica che sta passando ormai alla storia come “la truffa dell’oro”, e Parigi ha imparato a conoscerla sempre più da vicino.
Cosa è la “truffa dell’oro”? Paura in Francia
La notizia della “truffa dell’oro” giunge da Thais, un piccolo paese che si trova pochi chilometri di distanza da Parigi. Il tutto è stato documentato su Facebook, infatti si può notare come un’automobilista, in questo caso in possesso di una Mercedes, si trovi fermo a bordo della strada, e dichiara di aver terminato il carburante della propria vettura.
A questo punto il suo scopo è quello di attendere qualche persona di buon cuore che possa essere disposta a fermarsi per aiutarlo in questa situazione di difficoltà. Una volta che il secondo automobilista, prossimo a essere truffato, è pronto a dare il proprio aiuto al truffatore, questo spiegherà come si trovi in grande difficoltà economica e non ha modo di pagare la benzina.
Per fare in modo che la truffa funzioni, questi però non punta sul fatto di voler impietosire la vittima, ma bensì gli propone uno scambio. Lui al momento non ha soldi, ma ha dei lingotti d’oro molto preziosi, o comunque dei gioielli, che può vendere all’automobilista che si è fermato per poterli scambiare con del denaro.
Naturalmente si trattano di gioielli dal valore pari a zero, ma si vede l’insistenza del truffatore, visto come sia disposto ad accompagnare l’automobilista al Bancomat più vicino per prelevare i contanti. In questi casi, per capire se si tratta di un truffatore o meno, la soluzione migliore è quella di chiamare le Forze dell’Ordine o il carroattrezzi, fingendo di volerlo aiutare e in caso di rifiuto non ci sono dubbi sul fatto che sarà colpevole.