I taxi sono sempre di più sotto l’occhio del ciclone e ora in Italia rischia di iniziare una pazzesca rivoluzione su questa tematica.
Negli ultimi anni si è fatta sempre più accesa la tematica attorno ai taxi, con questi che sono diventati sempre di più marginali nella società. La nascita di servizi come Uber hanno portato molto tassisti a ritrovarsi uniti in piazza per chiedere a gran voce maggiori diritti e soprattutto delle tutele nei propri confronti.
Uno dei principali problemi è dettato dal fatto che i costi delle licenze in Italia sono elevatissimi, per questo motivo è normale che le richieste siano più elevate rispetto a chi decide di scaricare un’app e iniziare a trasportare gente per la città. Questo però ha comportato una serie di controlli sempre più attenti al mondo dei taxi.
Non sono mancati i casi infatti di tassisti che cercavano di rubare palesemente dei soldi ai turisti, con questi che erano ignari dei costi e delle strade italiane. Una brutta scena che non ha di certo aiutato la categoria, ma è normale che ci siano delle mele marce in ogni settore, il che non significa dover per forza generalizzare.
Intanto tutto questo clamore ha fatto scattare da diverso tempo una serie di controlli ormai sempre più attenti da parte dell’Antitrust che vuole capire più da vicino sul mondo dei taxi. I controlli dono portati avanti da AGCM, ovvero Agenzia Garante della Concorrenza del Mercato, con la rivoluzione del settore che sembra ormai prossima.
Antitrust sui taxi: ecco che cosa cambia
Uno degli aspetti che sta mettendo maggiormente in crisi il settore dei taxi è il costo delle licenze e la difficoltà di poter arrivare a una di queste. Ecco dunque come, dopo tanti anni nei quali vi era una grande richiesta, oggi anche la categoria dei tassisti è a rischio e presenta un deficit rispetto alle richieste reali di varie città.
Non sono però solo i cittadini a non essere più intenzionati a diventare tassisti, ma più in generale ci sono dei tempi di attesa davvero infiniti, con l’AGCM che infatti sta condannando molti Comuni per dei servizi che sono considerati non all’altezza. Anche le richieste di sicurezza e le varie informazioni richieste ai taxi sono considerate non degna, con i richiami e la necessità di sistemare i problemi che sembra essere un processo troppo lento.
L’Antitrust aveva già messo sotto l’occhio del ciclone, come riporta hdmotori.it, le tre più grandi città italiani (Milano, Napoli e Roma), ma ora i problemi toccano anche Firenze e Palermo. A quanto pare l’idea dell’Antitrust è quello di fare in modo che ci possa essere in primo luogo un miglioramento nella regolamentazione e nell’attenzione attorno alla gestione del servizio.
In seconda istanza sarà necessario tutelare le doppie guide, dando così un grande aiuto anche al servizio di taxi sharing e fare sì che ci sia una maggiore efficienza nella distribuzione dei turni. I Comuni infine dovranno fare in modo che le licenze siano concesse solo a quei mezzi che hanno modo di consentire il trasporto dei disabili. Altri grandi cambiamenti dunque sono in vista per i tassisti di tutta Italia.