Italiani con il fiato sospeso, attenzione ai prezzi di benzina e diesel: la situazione in Italia negli ultimi giorni è cambiata
Gli automobilisti sono, ovviamente, sempre molto attenti a quelli che sono i prezzi medi dei carburanti, nella speranza di poter avere notizie positive in merito. Non è facile, ovviamente, che ciò accada. Sul rincaro dei carburanti, come tutti sapranno, incidono sia l’Iva che, soprattutto, le altissime accise che contraddistinguono il nostro Paese. Un male, purtroppo, necessario per far fronte a esigenze di cassa, visto che sono spesso utilizzate anche per far fronte a emergenze di vario tipo. Si pensi che, ancora oggi, sono ben diciannove le imposte di consumo gravanti su carburanti e dintorni, alcune delle quali probabilmente del tutto anacronistiche o quasi. Perdura ancora, giusto per fare un esempio, il finanziamento per la campagna di Etiopia di metà anni ’30, ma anche il rincaro introdotto per aiutare ad ovviare al disastro della diga del Vajont.
A far aumentare il dispiacere e lo sconforto, potrebbero venire “in soccorso” i dati utilizzabili a confronto degli altri Paesi appartenenti all’Unione Europea. Rispetto alla media, gli utenti del nostro Paese pagano la benzina circa il 9% in più, con un maggiore esborso che sfiora il dato di sette euro in più per ogni pieno, e addirittura l’11,% in più il gasolio (+7,2 euro a pieno).
Un trend, peraltro, che si è fatto sempre più negativo negli ultimissimi anni. Dopo una fase di calo nel 2020, i prezzi hanno subito un aumento vertiginoso per tutto il 2021, registrando il picco massimo addirittura degli ultimi 10 anni nel marzo 2022, anche per via di cause geo-politiche ben precise. Lo scoppio del conflitto russo-ucraino, infatti, ha inciso notevolmente in tal senso. Difficile che la situazione possa avere veri e propri scossoni nel futuro prossimo, complice anche la direzione che sembra prendere il mercato internazionale dei prodotti cosiddetti raffinati e l’andamento delle quotazioni del petrolio.
Ora è ufficiale: prezzi in leggera discesa. Ecco tutte le quotazioni nello specifico
Gli ultimissimi dati, però, possono portare in dote perlomeno un sorriso. Prendendo in considerazione la settimana scorsa, quindi compresa tra lunedì 26 febbraio e domenica 3 marzo, i prezzi dei carburanti sono rimasti stabili, senza andare incontro agli aumenti che, invece, avevano caratterizzato l’inizio del 2024. Secondo i dati rilevati dall’osservatorio carburanti del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), il prezzo medio della benzina si è attestato a 1,852 euro al litro, con un leggero calo di 7 millesimi rispetto alla settimana precedente.
Il prezzo del diesel è diminuito di 1,4 centesimi, raggiungendo 1,813 euro al litro nella stessa rilevazione. Stabile il Gpl, rimasto sostanzialmente invariato, a quota 0,724 euro al litro. La variazione più significativa la fa invece registrare il metano, sceso di 1,3 centesimi, stabilendosi a 1,336 euro al chilogrammo.
Entrando nello specifico dei dati relativi ai carburanti di utilizzo più comune, possiamo raccontare come il self service viaggi a quota1,855 euro al litro (1,858 per le compagnie e 1,848 per le pompe bianche), mentre per il diesel self service ci aggiriamo attorno ad 1,815 euro al litro (1,819 per le compagnie e 1,806 per le pompe bianche).Se, invece, siete soliti optare per il servito, i dati di Staffetta Quotidiana parlano di 1,995 euro al litro per la benzina (2,037 per le compagnie e 1,913 per le pompe bianche) e di di 1,955 euro al litro per quello che concerne il diesel (1,997 per le compagnie e 1,870 per le pompe bianche).
La curiosità, ora, volge al domani. Le previsioni per il prossimo futuro, in tal senso, indicano un potenziale leggero aumento per la benzina e, al contrario, prezzi in calo per chi deve rifornire i motori diesel.