La nuova legge decisa dal Governo rivoluziona completamente la mobilità in Italia: le nuove regole fanno chiarezza.
Il Governo italiano sta cercando di migliorare il livello di sicurezza stradale con l’introduzione di alcune novità molto importanti. Negli ultimi tempi si è parlato molto delle regole del nuovo Codice della Strada, che prevedono l’obbligo di casco, targa e assicurazione per i monopattini elettrici, ma anche della necessità di limitare la velocità tramite l’installazione di autovelox (che ormai troviamo sempre più spesso anche nei contesti urbani).
Proprio in queste ultime ore è arrivata la notizia che in molti aspettavano da tempo. Dopo 14 anni di attesa, infatti, sta per essere discusso in Consiglio dei Ministri il decreto Autovelox che precisa dove e come dovrà essere utilizzato questo strumento di rilevazione della velocità. Una decisione importante che mette fine al caos che troppo spesso si vede a causa della mancanza di regole chiare e precise su questa disciplina.
Le modalità di collocazione e uso degli Autovelox erano riportate già nella legge n.120 del 2010. Tuttavia, per tutto questo tempo nessun Governo ha adottato il decreto: ora, però, sembra che siamo arrivati davvero a una svolta. Quali sono i punti principali del decreto? Prima di tutto il decreto Autovelox stabilisce che le postazioni fisse o mobili possono essere collocate sia sulle autostrade che sulle strade extraurbane principali: per tutte le altre strade, extraurbane e urbane, la collocazione può avvenire sui tratti di strada individuati dal Prefetto nel rispetto delle caratteristiche delle infrastrutture stradali. Entro sei mesi deve avvenire l’adeguamento per i dispositivi già installati (altrimenti dovranno essere rimossi).
Il Governo ha deciso: rivoluzione nella mobilità
Per l’installazione di autovelox sulle strade urbane e anche su quelle extraurbane secondarie devono ricorrere alcune condizioni ben precise. Ad esempio, per collocare lo strumento di rilevazione della velocità deve emergere un elevato livello di incidentalità, documentato da uno studio apposito degli incidenti avvenuti nei cinque anni precedenti e dalle cause che hanno provocato questi sinistri. In più, l’autovelox può essere collocato se la strada è suddivisa in carreggiate separate e non sono presenti spazi idonei per fermare i veicoli in sicurezza. Stesso discorso se sulla strada in questione la visibilità è scarsa per via dell’andamento plano-altimetrico ed è quindi molto pericoloso fermare e fare sostare i veicoli di coloro che superano i limiti di velocità.
La scarsa visibilità può inoltre dipendere anche a fenomeni atmosferici che si verificano molto frequentemente nella zona interessata: un’area molto nebbiosa consente l’installazione di autovelox. Tra i motivi che possono portare alla collocazione di questi strumenti su determinate strade anche la composizione e il volume del traffico.
Sempre il decreto stabilisce che per installare le postazioni fisse o mobili sulle strade urbane (comprese quelle di quartiere o urbane locali) il limite di velocità non deve essere inferiore a 50 km orari. Possono essere installati autovelox con limiti di velocità inferiori solo in presenza di criticità di tracciato plano-altimetrico o dimensioni particolari della piattaforma stradale. Una bella mazzata a Città 30, il progetto lanciato a Bologna dal sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore.