Il futuro dell’auto è solo elettrico? Non è detto. L’intuizione giapponese potrebbe essere davvero risolutiva.
Oggi si dà per scontato che l’automotive stia andando verso la direzione dell’elettrificazione, ma non tutte le macchine sono adatte a questo passaggio, o comunque non nell’immediato. Ecco perché un noto costruttore nipponico ha dato vita ad un’iniziativa per far capire come ogni tipologia di quattro ruote ha il suo propulsore ad hoc.
Malgrado l’obiettivo posto e ribadito per il 2025 di diventare carbon neutral, anziché imitare le case che ha completamente mandato in archivio i motori endotermici, il nostro produttore ha ritenuto opportuno studiare bene il processo, prediligendo per qualche modello il motore elettrico e per altri percorsi alternativi. Il messaggio che vorrebbe veicolare è dunque quello che non si può raggiungere il traguardo non fornendo altre soluzioni, bensì vagliando ogni strada a disposizione.
Per questo motivo su otto automobili attualmente in commercio ha adottato ben nove tecnologie differenti.
Il tema centrale attorno a cui si muove Mazda è la produzione di inquinamento per tutto il ciclo creativo. In sintesi, è facile voler rilasciare soltanto EV. Ma la loro realizzazione quanta CO2 fa circolare nell’aria?
Accanto allo sviluppo di veicoli a spina, l’azienda giapponese ha affiancato alcuni studi importanti ome quello dei carburanti sostenibili, da quelli bio fino a quelli sintetici, permessi anche in Europa dal 2035, quando entrerà in vigore la nuova normativa.
La Multi-Solution proposta include il Well-to-Wheel, quanto il Life Cycle Assessment. Entrambe le metodologie consento di calcolare l’impatto ambientale di un mezzo lungo tutto il suo ciclo di vita, per cui dalla nascita allo smaltimento. Il quest’ottica ha visto la luce lo Skyactiv Multi-Solution Scalable Architecture. Tramite esso, da qui al 2025 vedremo l’introduzione di cinque modelli ibridi, altrettanti plug-in e solo tre full electric.
Sulla Mazda 2 si trova una tecnologia innovativa (Mazda) -Derapate.itAd esempio il SUV CX-60 fornisce l’opportunità di godere dei vantaggi del diesel, ma grazie all’adozione di questa struttura i consumi sono ridotti all’osso. E per rendere sempre più efficienti i modelli elettrici l’architettura è in fase in implementazione anche per loro, con un target temporale fissato dal 2025 al 2030. Interessante la via scelta per l’MX-30-R-EV che fa funzionare in coppia un propulsore elettrico e uno termico, in modo da avere maggiore autonomia. Addirittura, grazie alla formula mild-hybrid si può arrivare a 900 km di durata.
Vediamo ora rapidamente nel dettaglio l’offerta. La E-Skyactive EV prevede un’unità motrice alimentata da un gruppo batteria agli ioni di litio da 35 kWh, con capacità di tenuta tra i 260 km in città e i 200 km sulle strade urbane. Al contrario con la E-Skyactiv R-EV, ossia il plug-in con un accumulatore da 17,8 kWh che permettere di toccare gli 85 km di percorso prima di fare la sosta, sommato un un propulsore rotativo con serbatoio da 50 litri.
Chiudiamo con la versione full hybrid applicata ad esempio sulla Mazda 2. Dietro alla sua progettazione c’è la Toyota ed infatti presenta molti dei tratti della Yaris. Qui abbiamo un’unità a benzina, una elettrica, un generatore e una batteria agli ioni di litio da 177,6 volt, un’unità di controllo della potenza e un ripartitore della stessa. Ciò fa si che sia efficiente e non inquinante.
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