Una furba invenzione per chi possiede un’auto termica e vuole posteggiarla nella zona adibita alle elettriche: ecco di cosa si tratta.
Mentre in tutto il mondo, anche in Europa, si propone con continuità la cosiddetta transizione ecologica per le autovetture, restano da definire e risolvere alcuni crucci che riguardano il passaggio dai veicoli termici a quelli ibridi o elettrici, ovvero meno inquinanti.
In molti nelle grandi città si lamentano degli eccessivi spazi concessi a bordo strada per la ricarica elettrica. Ovvero le postazioni, derubate ai consueti parcheggi esterni, adibite al rifornimento delle auto elettriche attraverso le colonnine di ricarica automatica, erogabili un po’ come la pompa di benzina ma con energia elettrica.
Ma per risolvere questo problema, sta spuntando sul web un’invenzione che definire furba è poco. Uno stratagemma, utile per chi possiede un’auto a benzina o diesel, per poter utilizzare le aree di sosta destinate alla ricarica elettrica pur non avendo quel tipo di auto. Vediamo di cosa si tratta.
I falsi connettori in vendita sul web: così si può sfruttare l’area di sosta per le elettriche
L’invenzione in questione è una sorta di connettore fake, in grado di trasformare in maniera fittizia le auto termiche in elettriche. Sui principali siti di e-commerce si trovano questi marchingegni applicabili sopra al serbatoio per il carburante, che fa sembrare la propria vettura una elettrica di ultima generazione.
In sostanza si tratta di prese finte, connesse alle auto a benzina o diesel, proprio per poter utilizzare gli spazi adibiti alle colonnine elettriche. Una sorta di truffa piuttosto ingegnosa, realizzata per poter utilizzare quegli spazi senza che nessuno si accorga della violazione. Tali prese sono reperibili a cifre che vanno dagli 8 ai 159 euro.
Una truffa fatta appositamente per aggirare le leggi ed occupare uno spazio in cui una qualsiasi auto termica non potrebbe assolutamente sostare. Infatti l’articolo 158 del codice della strada spiega che chi parcheggia l’auto negli spazi riservati “ai veicoli elettrici in ricarica” senza averne diritto rischia una multa compresa fra 87 e 344 euro per le auto, e dai 41 ai 168 euro per le moto. Inoltre il veicolo può essere rimosso forzatamente, con un ulteriore costo per il proprietario dello stesso mezzo.
Già alcuni mesi fa diventò virale il SUV in Svizzera che si posteggiò nel posto di ricarica green fingendo di fare rifornimento. Ma l’ideazione dei connettori finti, reperibili on-line e cifre anche comode, sembra essere un upgrade di tutto ciò. Il consiglio è ovviamente di non seguire questo escamotage, sia perché non legale, sia perché rendereste la vita più complicata ai proprietari delle elettriche.