Non ci sono buone notizie, tanto per cambiare, in merito al costo dei carburanti. Ogni distributore cambierà modo di agire, ma sarà un bene?
Presentarsi al distributore per fare rifornimento è inevitabile, anche se c’è chi si ritrova costretto a farlo più volte nel corso della settimana, come accade a chi viaggia per lavoro e macina decine di chilometri. In questi casi questo momento si trasforma in un vero e proprio salasso da non sottovalutare, specie in un periodo come quello che stiamo vivendo in cui quasi tutti si ritrovano costretti a dover tagliare il superfluo e a fare non poche rinunce.
Stare a casa o puntare su mezzi alternativi è però per alcuni impossibile, soprattutto se la località che si deve raggiungere non è servita dai mezzi pubblici. L’ultima novità a riguardo non farà però piacere a diversi automobilisti, il miglioramento che molti si attendevano non ci sarà.
Carburanti: al distributore non sarà più come prima
Non sono pochi gli automobilisti che nell’ultimo periodo hanno cambiato le proprie abitudini in fase di rifornimento in un’ottica di risparmio, dopo avere registrato gli aumenti alle stelle che hanno riguardato tutti i carburanti in ogni parte della Penisola. Certamente pensare di non spostarsi più per alcuni è impossibile, ma chi ha notato che il proprio distributore di fiducia aveva costi più elevati rispetto alla concorrenza ha finito per rivolgersi altrove.
Il governo aveva comunque cercato di correre ai ripari, nonostante le polemiche sorte per il taglio delle accise. Era nata proprio così l’idea di rendere tutto più trasparente l’introduzione di un cartello con i prezzi medi applicati a livello regionale, così da permettere a chi era al volante di poter fare un confronto e capire se fosse in atto una speculazione.
Questa decisione non era stata accolta in modo positivo dai gestori, è bene precisarlo, ma adeguarsi per loro era stato inevitabile. Ora, però, la situazione è destinata a cambiare un’altra volta. Il Consiglio di Stato, attraverso la sentenza 1806, ha infatti posto fine a questa misura, dando così ragione agli operatori del settore.
Tra i principali oppositori del provvedimento c’erano state le associazioni Fegica e Figisc/Anisa, che avevano sottolineato di essere pronte a mettere in atto una vera e propria battaglia in Tribunale, pur di arrivare a questo punto. E così effettivamente è avvenuto. Goà primo procedimento al Tar del Lazio era stato vinto, ora è arrivata la stessa decisione anche da parte del Consiglio di Stato.
Una mossa non necessaria
Obbligare ogni distributore a esporre i prezzi medi regionali così da effettuare un confronto in un’ottica di trasparenza per i clienti può servire davvero a poco. Anzi, a detta del Consiglio di Stato questo modo di agire è “illegittimo e deve essere annullato”.
In fondo, ci sono ben altri metodi a disposizione degli automobilisti da utilizzare quando si ha la necessità di sapere quali siano i punti dove si può fare rifornimento e avere modo di spendere meno. Questi possono essere sfruttati un po’ da tutti e senza grosse difficoltà.
Sono infatti state realizzate da tempo delle app ad hoc per smartphone e tablet, che consentono di avere un aggiornamento costante e quotidiano dei costi applicati. A quel punto basta semplicemente dirigersi sul posto e il gioco è fatto.
Nonostante questo, c’è chi non si arrende e attende un passo ulteriore che può essere a beneficio di tutti. A sottolinearlo in una nota ufficiale è il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso: “È necessario intervenire per rendere `mobili´ le accise collegate al prezzo dei carburanti, allo scopo di impedire il superamento di una soglia massima di prezzo”. A questo si dovrebbe affiancare l’uso di un’app ufficiale in cui vengono indicati “in tempo reale i gestori che praticano i prezzi di benzina e gasolio più convenienti sul territorio”.