Ecco come un finto sole potrebbe risolvere i problemi energetici del pianeta. La soluzione arriva dall’Asia, di cosa si tratta.
In questo periodo si fa un gran parlare di riscaldamento globale, di scioglimento dei ghiacciai, di specie animali che rischiano l’estinzione a causa dei cambiamenti climatici che alterano l’ambiente. Per cercare di mettere un freno ad una situazione in progressivo peggioramento, l’Europa ha deciso di intervenire fissando delle linee guida per il 2035 relative alla messa in commercio di veicoli che non siano più a diesel o a benzina per come l’abbiamo conosciuta finora. Al massimo si potranno accettare carburanti sintetici, in alternativi a vetture elettriche o ad idrogeno, quest’ultimo salutato da molti come la salvezza, ma ad oggi troppo oneroso per pensare di poterne estendere l’utilizzo ad ogni tipo di potenziale cliente.
Dunque, sempre più aziende consolidate e start up emergenti, stanno cercando di studiare ed individuare metodi per produrre energia a basso costo, così da poter intervenire immediatamente. Tra queste invenzioni ne abbiamo una che arriva dall’Asia ed è davvero particolare. Secondo voi è possibile creare un sole finto? A quanto pare sì ed ecco come ci sono riusciti.
Energia con sole artificiale, tutti i dettagli relativi all’intuizione asiatica
A dare vita a questo progetto a dir poco ambizioso è stata la coreana KIA. Si tratta di un disco a LED del diametro di 5 metri alimentato tramite la tecnologia Vehicle-To-Load. Tale sistema è stato applicato sul modello EV9 e per fare il test, il costruttore si è recato in Norvegia, precisamente in una delle aree più buie del Paese e del globo, dove in inverno la luce naturale è praticamente inesistente.
Il programma è stato reso possibile dalla collaborazione della Casa di Seul, con l’agenzia creativa Innocean e lo studio di design aerospaziale VOID. L’intenzione era appunto quella di dimostrare come anche un sole creato ad arte sia utile ad influenzare il livello energetico. Ma vediamo come funziona questa elaborata tecnologia. Essenzialmente siamo davanti ad una ricarica bidirezionale, già in uso su alcuni EV che consentono di sfruttare l’energia prodotta per far muovere la vettura di turno, per far funzionare anche altri oggetti della quotidianità, si pensi agli elettrodomestici.
La stazione di prova è stata allestita nel campeggio Rampton, nei pressi di Oslo, e lì, fronte mare, è stata realizzata una finta alba, talmente potente da essere vista a chilometri di distanza. Ebbene, pur avendo viaggiato e alimentato il disco per un giorno interno l’automobile è riuscita a tornare nella capitale norvegese senza problemi, a dimostrazione della grande autonomia assicurata.
Il sistema KIA Smart Charge a quindi superato l’esame a pieni voti sancendo la possibilità di scambiare energia tra un mezzo di trasporto e altri strumenti, mantenendo alta l’efficienza. Va detto che il primo esperimento era stato effettuato sulla EV6, ma solo adesso potrà diventare di serie. Tramite una batteria da 99,8 kWh si possono far funzionare apparecchi da 110 e 220 volt.
L’invenzione ha talmente suscitato interesse da portare l’americana Wallbox a mettersi in contatto con il distaccamento statunitense del costruttore. Nel Vecchio Continente, invece si sta occupando della questione l’olandese Jedlix.