Il costruttore ha le idee chiare, un progetto ben definito insieme ad un partner di altissimo livello.
Quando si decide di acquistare una nuova auto, e magari si vuole puntare su una vettura elettrica abbracciando l’obiettivo delle zero emissioni, sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione. La sostenibilità ambientale è una scelta eticamente perfetta, che talvolta però può non essere accessibile alle tasche di tutti.
I costi di acquisto, gestione e manutenzione di un’auto elettrica possono spesso essere molto elevati, a fronte di quelli relativi ad un’auto a benzina o ibrida dove le spese sono più “leggere”. Il motivo? Nella maggior parte dei casi sono proprio le batterie ad pesare per la gran parte sui costi. Ecco allora che i costruttori stanno lavorando per trovare soluzioni i modo tale da aprire un varco nei mercati futuri.
Uno di questi è Volkswagen, che già nel 2020 aveva stipulato un accordo con Ford. Una collaborazione con il marchio americano, che aveva come obiettivo lo scambio di componenti come la piattaforma Meb o il pianale destinato ai pick-up, poi terminata dopo poco per via delle diverse strategia intraprese da entrambi i costruttori.
Volkswagen ci riprova, trovato l’accordo con Mahindra: i dettagli
Volkswagen però non si è arresa e ha trovato un nuovo accordo, questa volta con Mahindra. L’obiettivo? Condividere le tecnologie più all’avanguardia per la creazione di vetture a costi bassissimi. A Mahindra, infatti, andrà una fornitura pluriennale di batterie a celle unificate per un corrispettivo di circa 50 GWh.
L’idea del marchio tedesco consiste nel risolvere, insieme a Mahindra, le principali problematiche legate alle vetture elettriche. In primis la costruzione di batterie a chimica variabile, adatte alle esigenze di tutti i modelli, da quelli a basso costo fino a quelli top di gamma. Poi il problema della forma delle batterie, così da non doverne produrre diverse varianti in base al modello di auto. Il progetto prevede una batteria modulare, costruita unendo diverse celle come se fossero mattoni con diverse composizioni chimiche. In questo modo alle vetture a basso costo verranno destinate quelle al litio-ferro-fosfato, a quelle di fascia media le batterie Hlm al litio con un alto contenuto di manganese e, infine a quelle di fascia alta celle nickel-manganese-cobalto.
Volkswagen vuole attuare un’economia di scala che, in questo modo, consentirà una riduzione dei costi del 50% entro i prossimi anni.