Marco Pantani non era solo un grande amante delle bici, ma tra i suoi amori vi era anche una splendida automobile.
Ci sono degli sportivi che nella propria storia dimostrano di poter entrare nella leggenda assoluta, con Marco Pantani che è uno di quelli che ha reso leggendario il ciclismo italiano. La sua morte accadde proprio nel giorno di San Valentino, il giorno degli innamorati, perché tutti quanti coloro che amano questo sport era follemente vicini alle imprese del Pirata.
I suoi successi riportarono il ciclismo al centro dell’interesse italiano, dopo gli anni d’oro di Bartali e Coppi, di Felice Gimondi e dei mitici velocisti Francesco Moser e Giuseppe Saronni. Pantani fu colui che riportò il Tour de France in Italia dopo ben 33 anni, da quando nel 1965 fu Felice Gimondi a diventare il più forte di tutti sulle Alpi francesi.
La storia di Pantani ebbe il finale più triste, con la squalifica per doping del 1999 che fu uno dei casi più incredibili di sempre. Le analisi del Pirata risultarono perfette fino al giorno precedente, ma proprio alla vigilia dell’ultima tappa, quando aveva un vantaggio immane su Paolo Savoldelli secondo a ben 5 minuti e 37 secondi, ma alle 10.10 di quella giornata Pantani fu squalificato per doping.
Il suo ematocrito era di 51,8%, il che lo rendeva escluso dal finale di un Giro d’Italia che lo portò a crollare emotivamente, diventando dipendente dalla cocaina. Il 14 febbraio 2004 la morte nella stanza del residence “Le Rose” continua a essere uno degli eventi più assurdi nella storia del ciclismo. Marco però aveva anche un amore per le automobili, soprattutto su una mitica giapponese che rappresentava la potenza del mondo del rally negli anni ’90.
Negli anni ’90 c’era un altro grande mito per gli appassionati di sport, perché la Mitsubishi in quel decennio stava vivendo il proprio periodo d’oro. Pantani decise di mettere le mani su una eccezionale 3000 GT, un modello che rimase sul mercato per un intero decennio dal 1990 fino al 2000, diventando una delle sportive più iconiche del tempo.
Si trattava di un modello che si metteva in evidenza con una lunghezza di 455 cm, una larghezza di 184 cm e un’altezza da 128 cm, il che la portava ad avere un peso complessivo di 1745 kg. L’auto era sportiva e infatti montava al proprio interno un eccezionale motore 6 cilindri da 3000 di cilindrata che aveva modo di erogare un massimo di 286 cavalli.
L’auto in questione era a trazione integrale con un cambio a cinque marce, il che le permetteva di toccare un picco di velocità eccezionale da ben 250 km/h. Molto bene anche l’accelerazione, con la possibilità di passare da 0 a 100 km/h che avveniva in soli 5 secondi.
Il modello giapponese fu acquistato da Pantani nel 1994 e quando gli chiesero il perché di quell’acquisto, rispose che come tutti i romagnoli anche lui adorava i motori. Quello le ritiene come una delle sue poche follie fino a quel periodo, con questo modello che ancora oggi lo si può trovare in vendita per oltre 40 mila Euro. Durante i successi di Marco a Giro e Tour, la Mitsubishi di Tommi Makinen vinceva i rally, dunque il binomio fu quasi la logica conseguenza.
I marchi cinesi stanno facendo passi da gigante sul mercato, al contrario di quelli europei…
Il settore auto può cambiare del tutto a seguito dell'invenzione della Marelli Holdings, che riscrive…
La KTM non sta trascorrendo un periodo particolarmente sereno, ma non ferma i propri investimenti.…
La Hyundai sarà costretta a procedere ad un maxi richiamo per il suo famoso SUV,…
La legge cambia e non si può guidare più con alcune patologie. Scopriamo quando ci…
Il marchio Jaguar si sta evolvendo per sposare un nuovo corso che potrebbe demolire, definitivamente,…