La Ferrari ha appena svelato la nuova SF-24, e ci sono tutte le carte in regola per fare bene. Il responsabile del progetto fa sul serio.
In casa Ferrari è avvenuto il debutto della SF-24, la monoposto che Charles Leclerc e Carlos Sainz sfrutteranno per la nuova stagione. Al contrario dello scorso anno, si è optato per una presentazione ben più sobria, con un video di un minuto che ha svelato le forme della nuova auto. Subito dopo, prima lo spagnolo e poi il monegasco sono scesi in pista sul tracciato di Fiorano Modenese, per completare i 15 km concessi da regolamento per lo shakedown, utile ai fini dei controlli sulla funzionalità della vettura e dei sistemi.
Tra meno di una settimana, come sappiamo, partiranno i test ufficiali in Bahrain, una tre giorni nella quale si inizierà a capire il livello dei valori in campo. Ad una prima occhiata, la FerrarI SF-24 non dà l’idea di essere una monoposto estrema, ma è chiaro che sarà la pista il giudice supremo, quello che non mente mai. Nel frattempo, c’è già una buona notizia.
Il padre naturale della Ferrari SF-24 è Enrico Cardile, che occupa il ruolo di capo dell’area telaio, e che dopo l’addio di David Sanchez di un anno fa ha assunto maggior “potere”, anche se a Maranello non esiste il ruolo di direttore tecnico, come può essere in Red Bull con Adrian Newey. A seguito della presentazione della nuova monoposto, l’ingegnere ha parlato in un’intervista riportata da “Motorsport.com“, parlando delle migliorie e del lavoro svolto per rendere l’auto più guidabile ed efficiente, nella speranza di avvicinare i campioni del mondo.
Ecco le sue parole: “Durante le fasi di sviluppo, non solo relative alla nuova SF-24, ci siamo concentrati sui vari layout delle sospensioni. Credo che si sia trovato un ottimo compromesso con quello che abbiamo attualmente, pensando sia al peso che alle prestazioni aerodinamiche, ma anche alle diverse regolazioni che potremo fare sul fronte del set-up. Durante l’annata, non faremo nessuna modifica sul fronte del design delle sospensioni. Vedremo, in seguito, cosa ci dirà lo sviluppo“.
L’obiettivo della Ferrari era quello di realizzare una monoposto che fosse più facile da guidare per i piloti, ed in tal senso, Cardile ha affermato: “C’è stata una modifica della mappa aerodinamica, dando maggior priorità ad alcuni aspetti. Scopriremo solo in pista quello che è il risultato della nuova mappatura, ma è ancora troppo presto per azzardare se quest’auto sarà forte sia in gara che in qualifica. Il tempo ci darà più risposte“.
Il focus dev’essere quello di avvicinare la Red Bull, ma per provare a farlo, non si è deciso di copiare i concetti della RB19: “Abbiamo deciso di seguire quella che era la nostra direzione. Nel corso della passata stagione è stato svolto un grande lavoro per cercare di scoprire cosa servisse, per cercare di migliorare la guidabilità della nostra mappa aerodinamica, non sono in grado di dire cosa farà la Red Bull. Per quanto ci riguarda, abbiamo deciso di raggiungere i nostri obiettivi“.
Uno dei punti di forza del team di Milton Keynes, sin dal 2022 a dire la verità, è quello di ottenere una grande velocità di punta con il DRS aperto, cosa che garantisce grandi vantaggi in qualifica e soprattutto nelle fasi di sorpasso: “Una gran parte dello sviluppo della nostra nuova auto è stato svolto per garantire una maggiore efficienza dell’ala posteriore. La monoposto è stata presentata con una specifica da medio carico aerodinamico, e crediamo che ora la nostra ala sia più efficiente con DRS aperto. Stiamo rinnovando tutta la gamma di ali di cui disponiamo, abbiamo focalizzato la nostra attenzione su questo aspetto aerodinamico“.
Come lo stesso Cardile ha sottolineato, non ci resta che attendere la pista per capire se la SF-24 avrà effettivamente fatto quel passo in avanti che serviva. Il focus è sul miglioramento del passo gara e della gestione delle gomme, visto che, sul giro secco, le ultime monoposto di Maranello sono state tutte all’altezza della concorrenza. Sulle sospensioni si è deciso di non cambiare approccio in termini di copia della concorrenza, ma tanti aspetti dell’auto sono intriganti e meritano di essere rivalutati sui campi di gara.
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