Il Governo italiano rivede completamente la sua strategia e dice addio a Intel: non saranno più disponibili questi dispositivi. I retroscena della decisione.
La pandemia da Covid-19 e i conflitti geopolitici degli ultimi anni hanno avuto conseguenze piuttosto significative per il mondo dei motori. Infatti, la produzione di automobili e vetture in generale ha subito degli impattanti rallentamenti alla pari della distribuzione delle stesse. Ciò è stato causato dalla mancanza di componenti come i microchip, fondamentali per le auto moderne. L’Italia aveva deciso di compiere un passo in avanti e rendersi sempre più autonoma, portando Intel alla realizzazione della sua prima fabbrica di microchip e semiconduttori all’interno del paese. Tuttavia rispetto a questa decisione c’è stato un inaspettato dietrofront.
La maggioranza trainata dalla Premier Giorgia Meloni è alla ricerca di un altro potenziale investitore, dopo aver visto sfumare l’accordo con Intel. Secondo quanto riferisce ‘Il Sole 24 Ore’, la soluzione potrebbe essere più rapida e vicina del previsto, grazie all’azienda relativamente giovane, Silicon Box.
Si tratta di un’impresa specializzata nell’integrazione di chipset, attraverso produzione e riduzione del ciclo di progettazione degli stessi. L’accordo tra le parti non sarebbero lontano e infatti pare che l’azienda si stia anche sbrigando a definire il luogo in Italia dove sarà fondato il suo polo produttivo.
Niente Intel in Italia, il Governo cambia strategia
Il mese di marzo 2024 potrebbe essere quello definitivo per la presentazione dell’investimento con una cerimonia alla quale potrebbe partecipare la stessa Meloni. L’azienda Silicon Box in tempi non sospetti aveva di per sé annunciato un investimento da circa 2 miliardi di dollari per una fabbrica a Singapore e nel contempo ha realizzato un round di finanziamento da 200 milioni di dollari raccolti tramite la divisione venture del gruppo di semiconduttori UMC, dai giapponesi di TDK e dall’azienda di semiconduttori Lam Research.
Sembra che il cambio di strategia da parte del governo italiano sia sorto in seguito all’intenzione di non ridurre tutto a una maxi operazione, ma a suddividere i progetti in vari sebbene di tagli inferiore. Quindi Silicon Box non dovrebbe essere l’unico investitore previsto. Intel avrebbe ridisegnato al ribasso le proprie ambizioni europee e ciò avrebbe spinto l’Italia al definito cambio di direzione fino alla decisione poi maturata nell’accordo con Silicon Box. Se la strada è quella giusta, lo si saprà a cose fatte ma sicuramente rappresenterebbe uno step in avanti per l’intero paese e il settore delle automobili nostrano.