Un’auto amatissima non sarà più prodotta: la decisione è ufficiale e ora la preoccupazione cresce sempre di più. Ecco le novità arrivate.
L’auto tanto amata, che ha fatto sognare centinaia e centinaia di italiani tra pochissimo non sarà più prodotta. Cresce la preoccupazione e anche la tensione per quello che sta accadendo. La decisione era nell’aria ma la comunicazione ufficiale ha inasprito il tutto.
La produzione dell’iconica Maserati Levante terminerà a Mirafiori tra poco più di un mese. Una decisione che è stata comunicata in via ufficiale e che adesso preoccupa davvero tutti. L’ultimo SUV del Tridente uscirà infatti dalla produzione ufficialmente il 31 marzo di quest’anno.
I lavoratori dello stabilimento torinese hanno assistito a una nuova doccia fredda che non ci voleva, viste le tensioni che negli ultimi giorni si sono venute a creare con Stellantis per i diversi tagli messi in atto. L’azienda non dà né risposte né tantomeno rassicurazioni sul futuro e i lavoratori hanno iniziato a protestare. Poi questa nuova goccia non ha fatto altro che allarmare ancora di più. Anche i sindacati si sono perciò espressi sulla comunicazione.
A Mirafiori l’ultimo assemblaggio della Maserati Levante sarà effettuato il 31 marzo: e poi? Le risposte dei sindacati alla decisione dell’azienda
Come detto, i sindacati si stanno mobilitando al fianco dei lavoratori e hanno iniziato a far sentire la propria voce. A proposito Edi Lazzi della Fiom Torino ha dichiarato: “Quando le lavoratrici e i lavoratori scioperano spontaneamente vuol dire che la situazione è arrivata al limite. Non si può più perdere tempo, bisogna agire immediatamente”. E non è finita qui.
Luigi Paone, segretario generale della Uilm Torino, ha dichiarato: “La comunicazione da parte dell’azienda di fatto porta quasi a zero la produzione Maserati a Mirafiori. Un’ulteriore dato non positivo per Mirafiori, che conferma la necessità di discutere con Stellantis e con le istituzioni della missione produttiva dello stabilimento. Mirafiori rappresenta il baricentro dell’auto in Italia e come tale deve essere valorizzato”.
Insomma, la situazione è davvero preoccupante e i lavoratori e le lavoratrici vogliono risposte. Ne va del loro futuro e di quello delle loro famiglie. Rocco Cutrì della Fim Cisl Torino ha infatti sottolineato: “Oggi con ancora maggior convinzione ribadiamo la necessità che la vertenza Mirafiori, nell’ambito dei tavoli di confronto nazionali e locali, trovi quanto prima soluzioni industriali concrete che riescano, con nuove produzioni, a continuare la missione produttiva dello stabilimento”.