La MotoGP ha disputato i primi test sul tracciato di Sepang, dove tutte le squadre hanno mostrato le nuove moto. Ecco le grandi novità.
Si sono conclusi i test della MotoGP andati in scena a Sepang, in Malesia, con la Ducati che ha già fatto capire chi comanda. Pecco Bagnaia ha messo a referto il nuovo record della pista girando in 1’56”682, una prestazione eccezionale, che ci fa capire quanto la Desmosedici GP24 sia già su un altro pianeta rispetto alle rivali. A confermarcelo ci sono il secondo tempo di Jorge Martin ed il terzo di Enea Bastianini, che sono lì a mettere pressione al campione del mondo.
A meno di miracoli, anche nel 2024 la MotoGP regalerà poche emozioni in termini di lotta tra i vari marchi, mentre potrebbe essere interessante il confronto interno in casa Ducati. Di certo, uno dei temi più importanti da affrontare, anche alla luce di quello che si è visto a Sepang, è quello dell’aerodinamica, sul quale ci si è spinti forse troppo oltre, con novità continue portate da parte delle varie squadre.
MotoGP, l’aerodinamica rivoluziona le moto
Gli ultimi anni sono stati decisivi per i cambiamenti aerodinamici in MotoGP, con i mezzi tecnici che sono diventati quasi delle Formula 1, allontanandosi sempre di più dai concetti di qualche anno fa. Casey Stoner ha spesso criticato l’aerodinamica e l’elettronica, ed in questi giorni, lo stesso ha fatto anche Giacomo Agostini, guardando questi aerei su due ruote che giravano sulla pista di Sepang.
Su alcune moto abbiamo addirittura visto rastrelli e sensori, quelli che le auto della massima serie usano per raccogliere dati, che ormai sono arrivati anche in top class. Ormai, anche nel Motomondiale, i tempi si sono evoluti, ed è diventata un’abitudine vedere ali, alette, deflettori, convogliatori di flussi e quant’altro, andando del tutto a rivoluzionare quelli che erano i canoni del motociclismo, ed a rischiare di rimetterci è lo spettacolo, così come la sicurezza.
Su questa tematica ci sono tante polemiche, ed anche Carmelo Ezpeleta, boss della Dorna, si è fatto sentire, ma per il momento non dovrebbe cambiare nulla. Il nuovo regolamento tecnico debutterà nel 2027, e sino a quella stagione, le MotoGP potranno continuare il loro sviluppo sul fronte aerodinamico. Questo significa che, andando avanti nel corso dei prossimi tre anni, arriveremo a vedere delle forme sempre più estreme, con appendici aerodinamiche che si aggiungeranno di anno in anno.
La Ducati, pioniera di questa rivoluzione aerodinamica grazie all’acume dell’ingegner Luigi Dall’Igna, ha acquisito un vantaggio tecnico enorme sulla concorrenza, che man mano ha iniziato ad adattare le proprio forme a quelle della Rossa delle due ruote. Anche il 2024 sembra una stagione segnata a favore della casa di Borgo Panigale, che rischia di scrivere l’epoca più vincente da parte di un costruttore nella storia della top class. Di certo, la rivoluzione alla ricerca della downforce non ha giovato alla show, ed anche per la sicurezza ci sono dei timori. Lo stesso Valentino Rossi, qualche giorno fa, ha detto che non occorre spingersi troppo oltre, perché le prestazioni sono ormai diventate troppo elevate.