Il mondo dello sport è fatto di gioie e dolori. In particolare il Motorsport regala emozioni fortissime, ma anche tragedie che lasciano l’amaro in bocca.
Il Motorsport è pericoloso! In qualsiasi evento di due e quattro ruote troverete questo monito per allertare anche il pubblico sui possibili scenari in pista. Il legame tra i fan e i piloti è tra i più forti possibili. I centauri e i manici che prendono parte alle sfide internazionali sono visti come eroi. Purtroppo, a volte, anche i supereroi possono andare incontro ad una fine prematura.
Vi sono discipline sportive più rischiose di altre. Si tratta di gare che portano al limite il fisico e richiedono anche un approccio mentale molto forte. A volte ci si dimentica che sotto il casco ci sono uomini e donne che si sono messi in gioco con le loro debolezze e qualità. La sabbia, la velocità, le dune rappresentano il pane quotidiano per coloro che prendono parte alla Dakar. Tutti i piloti che affrontano le battaglie cronometriche sullo sterrato hanno un animo selvaggio e audace.
Spingere al limite in certe condizioni richiede un approccio coraggioso. Ci si fa beffa della morte ad ogni curva. Per questo vengono rispettati e osannati da tutti. Per arrivare ad alti livelli bisogna sviluppare molte skill. Non basta essere bravi su vetture estreme, ma bisogna forgiare la propria personalità. La vita di un pilota non è solo gioia e divertimento, ma anche tantissimi sacrifici. Occorre essere preparati sul piano fisico ed avere una grande resilienza.
Gli alti e bassi fanno parte della vita, ma in altri ambiti non si vive con la costante di poter subire infortuni pesanti o peggio. In pochi nel Motorsport hanno contratti faraonici. In molti rischiano la propria vita per passione. Nella Dakar è molto semplice poter subire un pesante crash. Il dramma può accadere anche per una piccola disattenzione o un minimo sbaglio alla guida. I piloti lo sanno e proprio per questo si mettono in gioco. Il bicampione di F1, Fernando Alonso, ha preso parte ad una edizione della Dakar a l’ha trovata una delle esperienze più dure della sua carriera.
La scomparsa di una pilota italiana
Alcuni driver provano gusto a cimentarsi anche in altri sport estremi. Molte attività risultano indispensabili anche per tenersi in forma in vista di un’altra pesante stagione agonistica. I migliori piloti hanno una fame di adrenalina che non si placa in inverno. La 38enne bolognese, Giulia Maroni, è rimasta vittima di una caduta durante una escursione sull’Appennino Modenese. Era un talento autentico, avendo conquistato il titolo italiano Cross Country nel 2021 e partecipato anche alla Dakar.
L’intero mondo dell’off-road sportivo italiano è in lutto. La campionessa italiana Cross Country 2021 Giulia Maroni, copilota di 38 anni, ha preso parte a diverse edizioni della Dakar. La donna era cresciuta a Castel San Pietro Terme per poi trasferirsi nella bassa bolognese. Per tenersi in forma stava prendendo parte ad un’escursione sul Monte Cimone, nella zona di Pizzo dei Sassi Bianchi. Era insieme al suo convivente e al loro cane. Ha perso l’equilibrio, facendo una caduta di cinquanta metri. L’intervento dei soccoritori in elicottero è servito soltanto per constatare il decesso.
Purtroppo non è la prima vittima del mondo dello sport di questo 2024. Giulia aveva celebrato il titolo 2021 nell’Italiano Cross Country al fianco del pilota Toyota Sergio Galletti. Nel 2022 aveva colto al volo l’occasione Dakar, nella corsa Classic al fianco di Carcheri su un Nissan, mentre lo scorso anno ha affiancato Rebecca Busi al volante di un SSV della Hrt Technology. Giulia lavorava anche come giornalista e fotografa per la testata 4X4 Magazine. In redazione hanno lanciato il seguente messaggio: “La settimana si apre con una pessima notizia: un incidente in montagna ha portato via Giulia Maroni, appassionata sportiva e fuoristradista, aveva collaborato anche con la nostra rivista. Rip Giulia“.