Controversa decisione del governo italiano nei confronti della categoria degli automobilisti già continuamente tartassata e penalizzata
In una mossa che ha destato non poche polemiche, il governo italiano ha annunciato nuove misure che ricadrebbero sugli automobilisti, una categoria già alle prese con tasse e penalizzazioni continue. Tuttavia, l’annuncio ha suscitato sconcerto tra gli automobilisti che si sentono già fortemente tartassati dal fisco. L’associazione degli automobilisti ha reagito con fermezza, definendo le scelte del governo come un ulteriore aggravio per una categoria già vessata da tasse e restrizioni.
D’altra parte, il governo difende le nuove decisioni sostenendo che sono necessarie per affrontare la crisi ambientale e promuovere modalità di trasporto più sostenibili. Gli esponenti governativi assicurano che le scelte intraprese rientrano in una visione più ampia di cambiamento verso un sistema di trasporti più ecologico. Il dibattito si preannuncia acceso, con l’opinione pubblica divisa tra chi vede nelle nuove scelte un deterrente necessario e chi, invece, le considera un ulteriore aggravio per una categoria già duramente provata.
Il 23 gennaio 2024 sono stati ufficialmente messi a disposizione i fondi per gli incentivi statali alla rottamazione dei veicoli considerati inquinanti e colpevoli degli alti valori di gas serra immessi nell’aria delle nostre città. La maggiore critica avanzata all’esecutivo italiano e al ministro responsabile del ministero preposto alla elargizione del contributo è proprio sulla scelta della ripartizione dei fondi destinati all’ecobonus che, secondi i critici, sono stati mal distribuiti. Infatti, le sovvenzioni sono divise in base alle tipologie di autoveicolo e alla loro quantità di CO2 emessa nell’aria, calcolata in grammi per chilometro percorso.
La critica maggiore sulla ripartizione è focalizzata sulle auto “normali”, quelle che hanno una emissione di CO2 compresa tra i 61 e 135 g/km. Questa fascia ha ricevuto meno fondi rispetto a quelli stanziati nel 2023 e nel giro di pochi giorni risultano già quasi esauriti. Infatti, dei 120 milioni di euro destinati a questa categoria, alla data in cui scriviamo, ne sono rimasti disponibili appena 50 milioni, mentre sono quasi intoccati quelli destinati ai veicoli elettrici.
Ulteriore critica è sulla cifra dell’investimento: il denaro complessivo investito dal governo nel 2024 per gli incentivi alla rottamazione è pari a 610 milioni di euro, 40 milioni in meno rispetto al 2023, quando il premier Draghi ne stanziò 650 milioni di euro. Inoltre, i fondi non spesi nel 2023, pari a circa 310 milioni di euro, non verranno sommati a quelli di quest’anno e perciò lo sforzo economico reale del governo nel 2024 sarà solo della differenza tra l’avanzo del 2023 e lo stanziamento del 2024, ossia 300 milioni di euro. Pochi, per agevolare davvero la tanto sbandierata transizione ecologica.
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