Le auto cinesi stanno spopolando anche per soluzioni all’avanguardia sul piano tecnico. Guardate cosa si sono inventati in casa Byd.
Il mercato dell’auto si sta spostando sempre più ad Est. Le vetture del Sol Levante sono diventate già le prime al mondo, vedasi Toyota, nonostante il medesimo scettiscismo iniziale. A differenza della Cina, va ricordato, come i marchi giapponesi poi presero una propria direzione e si imposero a parità di motori. In questo scenario attuale i marchi del Dragone Rosso, invece, stanno cavalcando l’hype dell’elettrico, sfruttando le materie prime locali e delle condizioni di lavoro che non sono paragonabili a quelle europee per gli operai.
Sta di fatto che tra cloni a basso costo e progetti seri, i brand cinesi stanno trovando sempre più spazio nel mondo. La Cina vuole diventare leader dell’industria dell’Automotive 2.0 e per farlo avrà bisogno di lanciare tantissimi progetti in grado, effettivamente, di stupire anche agli scettici. Uno dei punti essenziali della politica cinese sul mercato elettrico è il prezzo d’acquisto. A parità di EV il costo farà una clamorosa differenza. Tutto ciò potrebbe portare, in futuro, sempre più famiglie italiane a scegliere le vetture cinesi.
La crisi economica sta mettendo gli europei davanti ad una scelta. Tenersi stretta la vecchia vettura con motori a combustioni sino al 2035 quando non verranno più immesse sul mercato auto a benzina o diesel, comprese le ibride, oppure sperimentare una EV. In questo scenario i nuovi brand cinesi già stanno trovando tantissimo spazio anche negli Stati Uniti. Gli storici marchi potrebbero entrare in una grave crisi, anche perché saranno costretti a tagli continui.
Il brand cinese BYD (Build Your Dreams, costruisci i tuoi sogni) si è proposta nell’industria dell’Automotive da 30 anni. Naturalmente non erano famosi alle nostre latitudini. Si sono mossi con largo anticipo sulle batterie, cominciando a produrle nel 1995. Oggi si trovano con un notevole vantaggio sulla concorrenza europea. Solo la Tesla, ad oggi, è in grado di tenere testa al top brand cinese. Gli investimenti della BYD sono, effettivamente, da sogno tra flotte navali cargo e zero necessità di dover comprare da produttori terzi.
Sulla piattaforma e4 il brand cinese ha costruito vetture hi-tech con YangWang U8 e la supercar U9. Si tratta di una piattaforma modulare rivoluzionaria che configura la presenza di quattro motori elettrici che azionano separatamente le quattro ruote. Per arrivare a questa innovazione i tecnici cinesi hanno investito oltre 20 anni. La tecnologia regola con precisione la coppia delle restanti tre ruote funzionanti, con una precisione totale.
L’innovazione permette al mezzo di arrestarsi in modo più stabile, garantendo una tenuta di strada micidiale. La presenza di quattro motori per ogni ruota, inoltre, bilancia perfettamente i mezzi e aumenta le prestazioni. I dati parlano di un picco di 20.500 giri al minuto e una potenza di oltre 1.100 cavalli. La piattaforma consente anche una sospensione indipendente a doppio braccio oscillante su entrambe le estremità.
Il sistema di controllo idraulico della carrozzeria DiSus-P permette un comfort simile a quello di un SUV anche su terreni accidentati. La piattaforma consente di risparmiare il 35% di carburante rispetto ai fuoristrada a benzina. Il primo modello commerciale a beneficiare della piattaforma è stato il SUV Atto3.
La cosa spettacolare sta anche nell’ottenimento di un confort alla guida spettacolare. In tal modo, anche nel traffico cittadino e nei parcheggi, le BYD risulteranno molto agili. Le vetture alla spina del brand cinese sono un concentrato di tecnologia. L’obiettivo è arrivare ad un consumo di carburante estremamente basso con un’efficienza termica fino al 43,04%.
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