Dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri arriva per le RC auto una novità attesa da 18 anni e che cambia proprio tutto.
Da sempre le polizze assicurative per le auto sono croce e delizia per tutti gli automobilisti. Se è vero infatti che il costo di queste assicurazioni alle volte mette in difficoltà i proprietari della polizza è anche vero che nel momento del bisogno questa può essere (e probabilmente lo sarà stato per ognuno di noi almeno una volta nella vita) un paracadute salvifico.
Le assicurazioni si occupano di pagare i danni materiali e fisici subiti da un’altra vettura e dal suo conducente in caso di sinistro causato da noi. Questo ci sgrava dal pagamento di una cifra potenzialmente enorme in caso di colpa e al contempo assicura che l’automobilista incolpevole abbia il giusto risarcimento per poter riparare il suo mezzo.
Ma il risarcimento è corretto ed equo anche quando si tratta di danni non patrimoniali? Da molti anni si discute della necessità di inserire una tabella che regoli il giusto ammontare del risarcimento in caso di macro lesioni con conseguenze a lungo termine per l’automobilista o i passeggeri.
Una battaglia che sin dal suo insediamento ha portato avanti anche l’attuale Ministro delle Imprese e del Made in Italia Alfonso Urso e che lo scorso 16 dicembre ha portato all’approvazione di una tabella danni da parte del Consiglio dei Ministri. Adesso dunque ci sono delle linee guida che stabiliscono il giusto risarcimento in base al grado di disabilità causato dal sinistro.
La tabella dei risarcimenti per i danni non patrimoniali: di cosa si tratta e come funziona
L’approvazione della tabella è stata annunciata con entusiasmo dal Ministro Urso, il quale alla stampa ha dichiarato: “la Tabella Unica Nazionale per il risarcimento del danno non patrimoniale, attesa da ben 18 anni, è finalmente una realtà: garantirà alle vittime dei sinistri il diritto a un pieno ed equo risarcimento del danno subito“.
A suo avviso si tratta di un enorme passo avanti di cui trarranno beneficio non solo i consumatori, ma anche le compagnie assicuratrici che adesso pagheranno sempre il giusto compenso, senza le difformità che sono state riscontrate fino ad oggi. Ma come funziona esattamente la Tabella Unica Nazionale?
La tabella ha lo scopo di stabilire un risarcimento fisso per ciascun grado di disabilità sviluppatosi in seguito ad un sinistro. Le varie disabilità sono state inserite in un sistema di punti che si suddivide in 10 livelli successivi, si parte dai 10 punti fino ad arrivare ai 100. L’ammontare del risarcimento è stato stabilito in base a tre fattori: danno biologico temporaneo, danno morale e danno biologico permanente (ovvero una lesione psico-fisica permanente della persona).
La differenza rispetto al passato è che adesso il danno non patrimoniale verrà calcolato a parte e che verrà composto da una parte fissa, ovvero i vari livelli di disabilità inseriti nella tabella, e da una variabile calcolata con un moltiplicatore per i danni morali che andrà ad aumentare in base alla tipologia e alla gravità della disabilità.
Va sottolineato infine che prima di applicare il moltiplicatore per i danni morali, questi dovranno essere appurati e certificati attraverso procedimenti rigorosi. In linea teorica, dunque, la tabella dovrebbe assicurare il giusto risarcimento alla vittima del sinistro da un alto e scongiurare il rischio di una frode dall’altro.