La domanda che tutti gli appassionati dei marchi italiani si chiedono è: come faranno in futuro a tenere testa ai brand asiatici? Ecco la soluzione dei tecnici della FIAT.
La FIAT dovrà fronteggiare l’avanzata dei nuovi marchi asiatici. Stavolta l’asse si è spostato dal Giappone e dalla Corea alla Cina. Il nuovo Gigante d’Oriente può avvalersi di materie prime pressoché infinite in materia di batterie e una politica che sta favorendo una crescita verticale di nuove aziende. Stanno iniziando a sbucare come funghi nuovi marchi cinesi che stanno facendo la differenza sul mercato, grazie a dei costi più bassi.
Il mondo intero sta stendendo un tappeto rosso al successo della Cina. In Europa si è deciso che dal 2035 non verranno immesse sul mercato auto termiche. Sarà abolita la vendita anche per le ibride. Questo vuol dire che quei marchi che hanno avuto l’intuizione di puntare tutto sull’elettrico come la Tesla o la BYD avranno un vantaggio enorme rispetto a vecchi costruttori che devono cambiare approccio. Chi ha da sempre fondato la sua immagine e il suo know-how su motori a combustione deve trovare un modo per rivoluzionare la gamma.
Una delle strategie più intelligenti l’ha portata avanti la FIAT. La casa torinese, infatti, ha sfruttato dei modelli che sul mercato già volavano per produrre varianti elettriche interessanti. Non a caso la FIAT 500 è stata l’EV più venduta dello scorso anno, nonostante dei numeri negativi per la tecnologia alla spina. Sebben il car market elettrico sia tornato a crescere nel 2023, dopo il calo del 2022, con un incremento del 34,5% la quota è ancora ridicola.
Nel 2023 le EV si attestano al 4,2% del totale immatricolato, rispetto al 3,7% del 2022, mettendo in luce una crisi piuttosto evidente. I prezzi continuano ad essere proibitivi, salvo incentivi. Chi ha investito sull’elettrico è per lo più un progressista che in garage ha anche un’auto termica. Chi può comprare un’elettrica a 25mila euro è, chiaramente, interessato a soluzioni tecniche innovative. In casa FIAT hanno un piano preciso per fronteggiare l’avanzata cinese.
La gamma della casa torinese si è già allargata con il lancio della 600 alla spina e della Topolino, senza dimenticare l’e-Doblò. Il 2024 potrebbe essere l’anno di un cambio di passo o, decisamente, di un flop annunciato. Il lancio l’11 luglio prossimo della nuova Panda (anche nella variante alla spina) la dirà lunga sulla possibilità di crescita del settore elettrico.
Vi sono aree nel mondo dove il mercato è già esploso e il parco auto termico è stato totalmente soppiantato. La mancata crescita in Italia è dettata anche da infrastrutture non estese. In molti hanno anche forti perplessità sull’autonomia delle elettriche. La nuova piattaforma STLA Large sarà destinata alle auto elettriche del Gruppo Stellantis. Si tratta di una base modulare flessibile sulla quale saranno costruite nei prossimi anni le EV del futuro.
Sulla piattaforma STLA Large è previsto il lancio di otto modelli Dogde e Jeep, a cui seguiranno altri di Alfa Romeo, Chrysler e Maserati. Gli arrivi avverranno tra il 2024 e il 2026. “I marchi cinesi: sono il mio concorrente numero uno. Avere un brand cinese darà valore alla nostra azienda”, ha annunciato l’a.d. Tavares in riferimento a Leapmotor, il produttore di cui possiedono il 20%.
La piattaforma STLA Large farà nascere vetture che misureranno tra 4,76 e 5,12 metri di lunghezza e tra 1,89 e due metri di larghezza. Il passo varierà da 2,8 a tre metri e l’altezza da terra sarà di 14-28 centimetri. Le architetture saranno a 400 e 800 volt e in termini di autonomia la piattaforma STLA Large può ospitare batterie comprese tra 85 e 118 kWh. Pertanto, l’autonomia potrebbe arrivare fino a 800 chilometri per le berline. La ricarica rapida aggiungerà fino a 4,5 kWh al minuto. Sarebbe la svolta.
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