Il prezzo delle auto elettriche sarebbe dovuto diminuire progressivamente all’avanzare delle tecnologie. Al contrario continuano ad essere proibitive per la fascia media.
Le auto elettriche dovrebbero essere il futuro della mobilità urbana. Forse in pochi hanno compreso che si tratterà di un lusso per pochi eletti. Se le nuove generazioni fanno fatica persino ad acquistare una bicicletta elettrica di valore, figurarsi una EV. Una Smart Fortwo, salvo incentivi, parte da abbondanti 25mila euro.
Senza fare paragoni con la lira e cosa era acquistabile con 50 milioni del vecchio conio, va ricordato che il potere d’acquisto, almeno alle nostre latitudini, è proprio in mano a quella fascia di italiani cresciuta con la precedente moneta. Erano abituati a motori potenti e auto curate in ogni dettaglio. Credete che per una imposizione europea rinunceranno al piacere di guidare vetture con V6, V8 per una silenziosa EV che richiede un altro approccio alla guida?
Le vendite delle auto dopo anni pessimi sono tornate a dare segnali positivi. Attenzione non parliamo di auto elettriche, ma vetture con motori termici. Gli anni della pandemia, conditi anche da una crisi dei microchip e una lungaggine infinita nelle consegne, ha ulteriormente creato una frattura. Il car market ha superato quota 45 miliardi di euro con 1,6 milioni di auto vendute.
Ad aumentare sono state proprio le vetture comprese in un range tra i 35.000 e i 50.000 euro ed oltre. Risulta paradossale per molti, ma è lo specchio della nostra società spaccata in due parti. Da una parte vi sono coloro che al massimo possono consentirsi delle city car e poi una fascia nutrita di persone che non sembra aver sofferto di crisi. Se prima l’auto era pensata per il popolo oggi l’industria dell’Automotive 2.0 non prova a dare a chiunque una opzione.
Le vetture alla spina sono sempre più care. E’ scoppiata, inoltre, una vera e propria moda per le macchine a ruote alte. Le auto a zero emissioni, in Italia, si sono fermate a una quota del 4,2%, mentre le ibride plug in non hanno superato il 4,4%. Si tratta di una crisi profonda. Per di più manca una rete infrastrutturale che consenta di rispondere al fabbisogno. Il costo dell’energia in Italia è altissimo e, conseguentemente, non vi sono mezze misure. O si hanno i soldi per una EV o si rimane con la vecchia auto termica.
Tutti i modelli a batteria possono schizzare, facilmente, sopra quota 30mila euro, salvo ecobonus. Il prezzo finale può essere ridotto mediamente d 2mila sino a 5mila euro, ma questo aspetto varia in base alla promo disponibile, spesso limitata nel tempo. L’auto elettrica più economica nel 2024 è la Dacia Spring, un SUV comodo e ideale anche nelle giungle urbane.
Il prezzo di listino parte da 21.450 euro. Il costo di partenza della variante Extreme supera i 23mila euro. Per quanto possa sembrare un affare rispetto alla concorrenza alla spina non sono bruscolini. La Citroen e-C3 equipaggia, invece, un motore da 113 CV che consente di raggiungere una top speed di 135 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 11 secondi. La vettura francese parte da 23.900 euro e arriva sino a 28.400 euro.
La Renault Twingo E-Tech costa, invece, 24.050 euro. La piccola vettura transalpina vanta 82 CV, ossia 62 kW, e una coppia massima di 169 Nm. L’EV presenta un’autonomia standard di 190 km. I prezzi della DR 1.0 EV partono da 25.900 euro. Chiude la top 5 la Smart Fortwo EQ che parte da 25.210 euro per la versione Smart Fortwo Coupé EQ e da 28.577 euro per la versione cabrio.
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