Taxi, nuovo terremoto in Italia: una rivoluzione storica, la decisione è ufficiale, non si potrà più fare. Pronta la stangata
Ormai è guerra aperta tra i tassisti e le amministrazioni comunali. Sono sempre più i vincoli a cui devono sottostare gli autisti di questo servizio pubblico e già diversi gli scioperi e le proteste che si sono sollevate da parte dei conducenti.
A Roma già a fine anno c’era stata una decisione clamorosa, mai accaduta prima nelle altre città. Addio alla tariffa fissa per quanto riguarda i viaggi da e per l’aeroporto di Roma Ciampino ed un tetto massimo aumentato per quanto riguarda Fiumicino. Una decisione, presa in una riunione tenutasi in Campidoglio che ha avuto l’unanimità dei partecipanti, quindi sigle sindacali, vigili urbani e Comune.
Una decisione presa per i troppi cantieri in città ad un anno dal Giubileo – sono ben 1.300 – e le poche corsie preferenziali in grado di garantire a livelli accettabile la velocità commerciale. Ora un nuovo scossone al già fragile sistema dei tassisti, proprio nella città di Roma.
Taxi, niente più “furbetti”: ecco cosa accade ora
Il problema, ancora una volta, riguarda i viaggi verso gli scali. Una decisione voluta dall’Enac che ha deciso di mettere fine ad un malcostume decisamente diffuso. All’esterno dell’aeroporto, nello stallo dedicato, i tassisti aspettano i clienti per portarli a destinazione.
Spesso accade, però, che alcuni tassisti decidano di accettare solo le corse che ritengono più remunerative e convenienti, mettendo da parte e lasciando ad altri colleghi quelle con poco appeal. L’Enac ha ora messo fine a tutto ciò. I tassisti saranno ora costretti a prendere ed accettare ogni tipo di corsa, siano esse anche brevi e poco remunerative. C’è infatti in gioco il futuro della professione e le licenze; è infatti pronto un nuovo provvedimento che doterà le vetture di un chip in grado di calcolare il tempo di sosta in ogni stallo.
Previste vere e proprie stangate, con la licenza interdetta da otto mesi fino ad un anno, per chi rifiuta 10 corse ed in 5′ non accoglie un cliente. Una decisione, questa, che mira ad offrire un servizio il più equo possibile a tutti i passeggeri che atterrano all’aeroporto romano smaltendo anche la fila di attesa, spesso chilometrica. Un provvedimento che di fatto si era reso necessario anche dopo le proteste dei cittadini verso un servizio che stava diventando carente e quasi “ad personam”.