Nel mondo dei motori accadono tragedie immani. Purtroppo a rimetterci la vita sono spesso i centauri che lottano con ardore per perseguire un sogno.
Il Motorsport è fatto di rischi continui. Vi sono tante categorie che espongono i piloti a sforzi clamorosi. La Dakar è una delle competizioni più serrate al mondo. I fenomeni delle due ruote che affrontano le battaglie contro il tempo sulle dune sono degli impavidi disposti a tutto per lasciare un segno. Si tratta di uno spettacolo fantastico sul piano della competizione e questo spinge anche straordinari interpreti a farsi carico dei rischi.
Persino il bicampione del mondo di F1, Fernando Alonso, ha deciso di prender parte all’evento all’interno dell’abitacolo di una Toyota. Tante storie che si intrecciano come delle trame dove sono sempre i piloti a rimetterci in caso di avarie.
Per questo motivo i rider e i driver sono osannati dal pubblico. Corrono per inseguire un sogno e tutti presentano un animo da veri lottatori. Si tratta di cavalieri del rischio, come si soleva chiamarli un tempo, che non hanno paura della morte. Nascono con un talento cristallino, ma poi si impegnano tantissimo per diventare dei numeri 1.
Le esperienze più estreme forgiano il loro carattere. La carriera dei piloti è fatta di tanti alti e bassi. Si affrontano grandi sacrifici e ci sono tanti ostacoli. Nel caso della Dakar ogni singola curva rappresenta un pericolo. Un dramma può avvenire per un piccolo errore alla guida. Non a caso solo i più forti riescono a completare tutte le tappe. I fan nutrono un grande rispetto per coloro che affrontano la sfida nel deserto.
I piloti migliori del pianeta, come il padre di Carlos Sainz, non sono disposti a rinunciare all’ebrezza della velocità. Alcuni sono, veramente, irriducibili e continuano nonostante il passare degli anni. Nonostante il progredire delle tecnologie è sempre rischioso affrontare una Dakar. Superfluo aggiungere che si tratta di una sfida in cui basta una banale disattenzione per essere coinvolti in incidenti fatali.
Il Motorsport è in lutto per la tragica scomparsa del motociclista spagnolo Carles Falcon. Il centauro a bordo della KTM 450 Rally Replica aveva avuto un crash lo scorso 7 gennaio, in occasione della seconda tappa della Dakar 2024. Gli accertamenti avevano evidenziato un edema cerebrale e una frattura della vertebra C2 per la quale era stato operato d’urgenza. Era caduto in un coma indotto e ora è arrivata la comunicazione della morte del pilota.
Con il post che vedete in alto l’organizzazione della Dakar su Instagram a comunicato il dramma. I danni neurologici determinato dallo shock cardiorespiratorio al momento dell’incidente sono stati fatali. Il rider era un ingegnere informatico aveva una passione sconfinata per i motori. Era un istruttore di moto e guida turistica. Purtroppo non è sopravvissuto al terribile schianto.
Il TwinTrain Racing Team ha annunciato che “Carles era una persona solare, sempre attiva e che si divertiva con passione in tutto ciò che faceva, soprattutto in moto”, spiegando che è deceduto “facendo qualcosa che era il suo sogno, correre la Dakar“. E’ morto inseguendo la sua passione, ma sono tutti comunque sconvolti dall’annuncio della scomparsa del rider che correva in sella alla KTM. Da parte di tutta la redazione di tuttomotoriweb.it ci sentiamo di trasmettere le più sentite condoglianze alla famiglia.
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